La Consulta nazionale evidenzia alcune improrogabili necessità, a partire dalla modifica della legge 108 del 1996

Antiusura: aggiornare le leggi per dare fiducia

Mons. Alberto D’Urso

ROMA – “L’assemblea dei rappresentanti delle 27 Fondazioni associate alla Consulta nazionale antiusura ha evidenziato alcune improrogabili necessità, a partire dalla modifica della legge 108 del 1996, per aggiornarla nel suo contenuto alla luce dell’esperienza maturata da oltre 2000 volontari, che hanno incontrato nel solo anno 2010 oltre 10 mila persone”: lo ha dichiarato mons. Alberto D’Urso, segretario della Consulta antiusura, sui lavori assembleari e sul successivo convegno svolto ieri a Roma sul tema “Con fiducia verso il futuro”.
Durante l’incontro sono interventi come relatori il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, il commissario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Giancarlo Trevisone, esponenti della Caritas Italiana e delle banche. Mons.
D’Urso, che sottolinea la “fiducia verso il futuro” insieme alla necessità di aggiornamento delle leggi, aggiunge che “un secondo obiettivo emerso è quello di migliorare i rapporti con gli istituti di credito convenzionati, in particolare per quanto riguarda la percentuale delle garanzie richieste alle fondazioni. Infine, occorre rivitalizzare il cartello delle fondazioni e associazioni antiusura, che nel lontano 1996 costituirono un elemento di pressione per la formulazione della legge 108 e successivamente per la legge 44 del 1999”.
L’assemblea e il successivo convegno della Consulta nazionale antiusura, su come intervenire per contrastare l’usura e il racket, ha permesso di affrontare diversi aspetti correlati. Ad esempio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanardi ha relazionato sul “Fondo di credito per i nuovi nati” e su altre recenti iniziative del Governo in favore delle famiglie, impegnandosi per una “campagna di dissuasione dal gioco d’azzardo”, che spesso assume forme compulsive e porta alla rovina di singoli e famiglie, costrette a prestiti usurari.
Il Commissario antiracket e antiusura Giancarlo Trevisone ha informato sulla unificazione del Fondo antiracket con quello delle vittime della mafia, annunciando la possibilità di estenderlo anche alle famiglie, così come chiesto più volte dalla Consulta nazionale antiusura. Don Andrea La Regina, responsabile dei “macro progetti” della Caritas Italiana, ha presentato la recente iniziativa della Cei “Prestito della Speranza”, che ha preso le mosse con i primi conferimenti dal marzo scorso.
Dal canto suo Diego Cipriani, responsabile dell’Ufficio promozione umana della Caritas Italiana, ha parlato della “social card”, diffusa a 700 mila persone e che avrà uno sviluppo, coinvolgendo nei 12 comuni più grandi d’Italia associazioni e fondazioni quali tramite verso le persone più bisognose, ciò a partire dal 2012.
La notizia del suicidio di un lavoratore schiacciato dai debiti è stata portata da mons. Alberto D’Urso come simbolo delle tragedie prodotte dall’usura. “Anche per questo – ha detto – bisogna sostenere e favorire lo sviluppo dell’attività delle Fondazioni antiusura associate, che in termini numerici hanno svolto un lavoro encomiabile. Lo scorso anno sono state effettuati 1.433 interventi per un valore di 36.476.918 euro che, – ha sottolineato – sommati a quelli effettuati negli anni precedenti (11.500) hanno raggiunto la significativa somma di 240.652.026 euro”.
Il sociologo Maurizio Fiasco ha parlato dello sviluppo del gioco d’azzardo che – ha ricordato – “raggiunge cifre iperboliche: 60 miliardi di euro a fine 2010 con la prospettiva di 80 miliardi di euro per il 2011”. In particolare, ha suggerito di valutare la pericolosità delle cosiddette “macchinette mangiasoldi”, 380 mila in funzione in Italia, che con le piccole cifre in gioco si tramutano in schiavitù diffusa per centinaia di migliaia di persone, “oltre che – ha notato – divenire fonte di guadagno per ambienti criminali”.
Il sociologo ha proposto al sottosegretario Giovanardi di “fare come in Francia, che ad un certo punto ne ha deciso la soppressione, risolvendo il problema alla radice”, anche alla luce del fatto che “il prelievo fiscale su di esse è basso e lo Stato non ha un tornaconto significativo”.
Tra le notizie riferite in assemblea della Consulta nazionale antiusura, c’è quella del rinnovo del “Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura”, previsto dalla legge 44/99. La Consulta ha segnalato i propri nominativi e il lavoro svolto lo scorso anno è consistito in 68 sedute ordinarie e 9 straordinarie, che hanno permesso di esaminare 1658 istanze, di cui 751 relative alle estorsioni e 906 all’usura. “L’accoglienza – ha spiegato mons. D’Urso – è stata positiva per 178 istanze sull’estorsione e 127 sull’usura”.
La panoramica del fenomeno e la sua distribuzione territoriale vedono una larga concentrazione nelle regioni Calabria (3,2 milioni di euro deliberati), Campania (5,6 milioni), Lombardia (1,3 milioni), Puglia (1,96 milioni), Sicilia (6,3 milioni), Lazio (685 mila), Toscana (637 mila). Lo stesso mons. D’Urso ha quindi ricordato che “di fronte ad organizzazioni mafiose e criminali si deve organizzare il contrasto attraverso la creazione di indispensabili sinergie tra lo Stato e gli enti che sul territorio sviluppano e sostengono la cultura della legalità”. Diversamente, “si perderebbe la fiducia delle vittime nello Stato con l’effetto di una scarsissima propensione alla denuncia dei reati”.

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