Il Comitato per l’Islam del Viminale prepara un’iniziativa per ricordare la figura del giornalista ucciso

“Syed Saleem Shahzad dava fastidio a molti”

Syed Saleem Shahzad

ROMA – La morte di Syed Saleem Shahzad, giornalista di Aki Adn Kronos International, trovato senza vita il 31 maggio scorso a 150 chilometri da Islamabad, ha scosso la comunità pakistana in Italia che sta pensando di organizzare un’iniziativa per ricordarne la figura. E’ quanto ha annunciato Ejaz Ahmad, esponente pakistano del Comitato per l’Islam del Viminale e direttore del giornale in lingua urdu “Azad”, in un colloquio con Aki.
“Sosteniamo dall’Italia – ha spiegato – i giornalisti pakistani che manifestano a Islamabad contro la scarsa indipendenza dell’inchiesta sul caso di Shahzad. Per impedire che in futuro ci siano altri omicidi di questo genere abbiamo pensato di organizzare un’iniziativa sulla libertà di stampa in Pakistan, che da diverso tempo è fortemente minacciata”.
Secondo Ahmad, “il fatto che si parli di apparati dello Stato che potrebbero essere dietro questo omicidio rende impossibile qualsiasi indagine da parte della polizia. Per questo chiediamo che ci sia un organo indipendente alla guida dell’inchiesta sulla morte del giornalista”.
Il direttore dell’unico giornale in lingua urdu edito in Italia sottolinea che “Shahzad era un giornalista scomodo in Pakistan perché dava fastidio a molti. Purtroppo negli ultimi anni c’è stato un peggioramento della situazione dei giornalisti e questo omicidio rischia di mettere un bavaglio alla stampa pakistana i cui operatori ora hanno paura”.

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