
Lo afferma l’Ordine dei giornalisti dell’Abruzzo, che si dice “stupefatto di alcune affermazioni attribuite all’esponente dell’Italia dei Valori”, e riportate alle agenzie di stampa, secondo le quali “…televisioni e testate giornalistiche sono alimentate periodicamente a marchette, come veri e propri juke-box dove metti i soldi e ti cantano la canzone che desideri”.
Già in altre circostanze, l’Ordine dei giornalisti aveva invitato “Costantini – non nuovo per la verità a intemerate di questo genere – a uscire dal generico, e a dire come e dove si annidi la cattiva informazione, scritta, televisiva o online che sia. Stavolta, per la verità, Costantini ha fatto un passo in avanti, attribuendo tutto il «bene» a una parte (le testate online) e tutto il «male» ai restanti organi di stampa.
Se discriminazione c’è stata verso una nuova area del giornalismo, come le testate online, nella deliberazione della Regione, è giusto che questo errore venga riparato. Ma senza per questo lanciare accuse assurde verso tutto il resto della stampa, sulla quale – sia detto per inciso – la presenza quotidiana dell’onorevole Costantini non sembra far pensare esattamente a un juke-box telecomandato”.