
Nella lettera il Consiglio dell’Ordine, citando la Carta dei doveri del Giornalista, invitava le emittenti televisive a porre fine a una prassi ormai diffusa: indicare nei titoli di coda dei programmi televisivi la marca degli abiti e degli accessori indossati dai giornalisti intervenuti in trasmissione.
Una forma di pubblicità mascherata incompatibile, ha osservato l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, con quanto sancito dalla Carta dei doveri.
Rai, Mediaset e La 7 hanno risposto all’Ordine di Roma assumendo ufficialmente l’impegno a eliminare dai titoli di coda di tutte le trasmissioni in palinsesto l’indicazione delle marche di abiti e accessori dei giornalisti”.
“Sono anni – afferma il presidente Bruno Tucci – che il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio si batte per differenziare la pubblicità dall’informazione. Questo comunicato, inviato alle agenzie dopo vari colloqui con le aziende radiotelevisive, è la prova che la nostra battaglia continua senza interruzioni di sorta”.
Una forma di pubblicità mascherata incompatibile, ha osservato l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, con quanto sancito dalla Carta dei doveri.
Rai, Mediaset e La 7 hanno risposto all’Ordine di Roma assumendo ufficialmente l’impegno a eliminare dai titoli di coda di tutte le trasmissioni in palinsesto l’indicazione delle marche di abiti e accessori dei giornalisti”.
“Sono anni – afferma il presidente Bruno Tucci – che il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio si batte per differenziare la pubblicità dall’informazione. Questo comunicato, inviato alle agenzie dopo vari colloqui con le aziende radiotelevisive, è la prova che la nostra battaglia continua senza interruzioni di sorta”.