
La Regione Lazio

Pier Luigi Franz
ROMA – “Odore di bruciato sull’assunzione del nuovo capo Ufficio Stampa della Regione Lazio?”. A denunciarlo è Pier Luigi Franz, presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati e revisore dei conti dell’Inpgi.
Franz, segnala che sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 19 Parte Terza del 21 maggio 2011, da pag. 43 a pag. 49, è stato pubblicato un avviso del Segretario Generale della Regione Lazio, dott. Nazzareno Cecinelli, di ricerca di professionalità per il conferimento dell’incarico del nuovo Direttore del servizio di Comunicazione istituzionale – Relazioni esterne – a soggetto esterno al ruolo dei dirigenti del Consiglio regionale.
Il Segretario Generale della Regione Lazio ha, così, dato esecuzione alla Determinazione del Consiglio Regionale del Lazio n. 294 del 4 maggio 2011. Il bando, che è scaricabile dal sito internet della Regione Lazio, http://www.consiglio.regione.lazio.it/binary/consiglio/consiglio_avvisi/Avviso_ricerca_direttore.pdf, scadrà venerdì 10 giugno 2011.
Ma, al di là del fatto molto positivo che è, finalmente, richiesta l’iscrizione all’Albo dei giornalisti professionisti, i requisiti previsti dal bando, a parere di Pier Luigi Franz, non rispettano quanto prevedono la legge e l’articolo 97 della Costituzione, tenendo anche conto del costo non indifferente per i contribuenti del Lazio che si aggirerebbe in almeno 150 mila euro l’anno tra stipendio tabellare e premi di produzione, che i dirigenti apicali della pubblica amministrazione normalmente non si fanno mancare (il nuovo direttore delle Relazioni esterne e Comunicazione istituzionale del Consiglio regionale del Lazio dovrebbe, quindi, costare ai cittadini non meno di 600 mila euro fino alla fine della legislatura).
Va in proposito ricordato che dal 1° gennaio scorso tutti i giornalisti lavoratori dipendenti e i giornalisti pensionati hanno già visto aumentare sui loro stipendi e vitalizi la trattenuta fiscale per l’addizionale alla Regione Lazio nella misura dello 0,3% (quasi sotto silenzio è stata, infatti, incrementata dall’1,4% annuo all’1,7% annuo), che equivale a 300 euro in più di tassa all’anno ogni 100 mila euro di reddito. Ciò non dovrebbe indurre gli amministratori pubblici ad una maggiore oculatezza e ponderatezza nell’affrontare “spese istituzionali”?
Da un’attenta lettura delle clausole del bando – evidenzia Pier Luigi Franz – si sente odor di bruciato, in quanto si ha l’impressione, se non addirittura quasi la certezza, che la nomina del nuovo Direttore del servizio di Comunicazione istituzionale, Relazioni esterne, della Regione Lazio sarà di natura politica.
Anzi, verosimilmente, il posto sarebbe di fatto stato già assegnato, perché i requisiti di partecipazione sembrano essere predisposti “ad arte”, cioé a pennello e su misura di un candidato che avrebbe già un nome e cognome. Perciò la procedura di selezione avrebbe tutta l’aria di essere una manfrina di pura facciata burocratica.
Il bando prescrive che possano partecipare alla “procedura di ricerca della professionalità” “i soggetti esterni al ruolo dei dirigenti del Consiglio regionale, che non siano vicini alla pensione e che posseggano una laurea di durata almeno quadriennale, dotati di comprovata qualificazione professionale che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati o aziende pubbliche o private con esperienza acquisita in funzioni dirigenziali e/o equiparate, per almeno un quinquennio, o che abbiano conseguito una particolare qualificazione professionale, culturale e scientifica, desumibile dalla formazione universitaria e post-universitaria, da pubblicazioni scientifiche o da concrete esperienze di lavoro, o provenienti dai settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato”.
Ma ci sono davvero magistrati o avvocati dello Stato con la tessera di giornalista professionista? E quanti sono?
Costituiscono ulteriori elementi di valutazione: specializzazioni, master e altri titoli post-universitari, la particolare esperienza professionale maturata nelle materie concernenti la comunicazione soprattutto presso le Regioni, nonché nell’organizzazione di eventi, la collaborazione con riviste ed emittenti televisive, l’aver svolto incarichi professionali, collaborazioni o docenza in materie concernenti la comunicazione.
Ma come avverrà la scelta? Sarà nientedimeno che il “Nucleo di valutazione e di controllo strategico” del Consiglio regionale a valutare le domande e a trasmettere i nomi dei candidati idonei al Presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, il quale, a sua volta, conferirà l’incarico con deliberazione dell’Ufficio di presidenza – di cui fanno parte anche la first lady di Roma, Isabella Rauti, e due membri dell’opposizione http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/ufficio_presidenza.php?vms=120&vmf=15
E’ difficile pensare, quindi, che il succitato Nucleo di valutazione possa affrancarsi dalla volontà della politica essendo stato nominato dallo stesso attuale Ufficio di Presidenza (con deliberazione n. 115 del 19 ottobre 2010).
Il Nucleo è composto dal dott. Edi Mario Bianchi, Marco Daniele Clarke e dall’avv. Luca Petrucci (i curriculum sono pubblicati sul sito http://www.consiglio.regione.lazio.it/consiglioweb/argomento.php?vms=200).
Sembra che i primi due siano “in quota” al centrodestra, mentre l’avvocato Petrucci era il legale dell’ex governatore Piero Marrazzo.
Un’ultima notazione: oggi all’Ufficio stampa istituzionale della Regione Lazio lavorano giornalisti che fanno il loro dovere informando correttamente i cittadini su quanto avviene nell’ente pubblico. Il nuovo Direttore della Comunicazione avrà forse il compito di limitare la loro attività d’informazione svilendola per asservirla al potere “politico”?
“Ritengo perciò – conclude Pier Luigi Franz – necessaria e urgente una verifica da parte del presidente dell’Ordine dei giornalisti e degli istituti di categoria dei giornalisti, ciascuno per quanto di propria competenza, sulla regolarità assoluta e super partes di questo discutibilissimo bando con riserva di successiva informativa nelle sedi che saranno ritenute più opportune”.
La lettera è indirizzata al presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino; al vice presidente Enrico Paissan, al segretario Giancarlo Ghirra, ai Componenti dell’Esecutivo, ai consiglieri Nazionali dell’Ordine dei Giornalisti e al direttore Ennio Bartolotta; al presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, Bruno Tucci; al presidente ed al segretario dell’Associazione Stampa Romana, Rita Mattei e Paolo Butturini; alla vice presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati, Liliana Madeo; al vice presidente del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati, Romano Bartoloni; ai componenti del Direttivo del Gruppo Romano Giornalisti Pensionati; al presidente dell’Unione Nazionale Giornalisti Pensionati, Ino Iselli; al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi; al presidente Roberto Natale, al direttore Giancarlo Tartaglia; alla Giunta Esecutiva della Fnsi; al presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese; al vice presidente vicario Maurizio Andriolo, al vice presidente Alberto Donati, al direttore generale Tommaso Costantini; ai consiglieri di Amministrazione ed ai consiglieri generali dell’Inpgi.