Dalla IV Giornata in memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo, un appello a tutta la categoria

Non accontentiamoci di scrivere su un giornale

Guido Columba

GENOVA – “La libertà di stampa dev’essere coltivata e rispettata e per questo è necessario sostenere i colleghi di tutta Italia che sono periodicamente minacciati e intimiditi”. Lo ha detto Guido Columba, presidente dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, nell’incontro conclusivo della IV Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafia e terrorismo, iniziativa che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Una “giornata militante” quella celebrata ieri a Genova, che ha visto l’intervento dell’Ordine dei giornalisti e del sindacato dei giornalisti italiani. Marcello Zinola, segretario dell’Assostampa Ligure, ha rivendicato ancora una volta la necessità di essere “liberi e coerenti” e ha detto “no” alle intimidazioni “come quelle che, tutti i giorni, cercano di bloccare le inchieste sotto la minaccia di cause civili insopportabili per colleghi non contrattualizzati”.
Il presidente del Gruppo cronisti liguri, Edoardo Pusillo, ricordando l’impegno professionale e il coraggio di persone come Walter Tobagi, Carlo Casalegno e Mauro De Mauro, si è rivolto a tutti i giovani colleghi: “Non dobbiamo accontentarci di scrivere su un giornale o apparire alla tv, ma pretendere di essere cronisti indipendenti e liberi, nel rispetto della legge”.
Alla giornata è intervenuta anche la presidente emerita della Corte costituzionale, Fernanda Contri, che ha ricordato come sia “vita di tutti i giorni il sacrificio di molti giornalisti”. Al termine dell’incontro, il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Liguria, Attilio Lugli, che aveva proposto la realizzazione di una sorta di “Museo dell’informazione”, ha aderito al “Giardino della memoria” realizzato dall’Unci Sicilia e dall’Associazione nazionale magistrati a Ciaculli (Palermo), su un terreno sequestrato dalla mafia.

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