Il direttore de “Il Giornale” si confessa a “Vanity Fair”: “La Moratti non ha speranza di vincere”

Sallusti: “Con la Santanché più che amici”

Alessandro Sallusti

Daniela Santanché

ROMA – “I toni non c’entrano. Nessuno ha il coraggio di rinfacciare alla Moratti la disfatta, eppure tutti nel partito sapevano che partiva dal 40%: guadagnando un punto e mezzo le è già andata di culo. Nessuno osa dire che ha sbagliato Berlusconi a dare ai giudici dei brigatisti o a fare i comizi sotto Palazzo di Giustizia. Allora dicono che è colpa del Giornale, dei falchi, della Santanchè. Rispondo che sono ipocriti: se critichi il Giornale, che sostiene le posizioni di Berlusconi, critichi il capo del partito”.
Esordisce così Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, nell’intervista con Vanity Fair nel numero in edicola domani. E sul suo rapporto con Daniela Santanchè rivela: “Daniela è per me una persona importante. Con me in ospedale (si è operato pochi giorni fa al cuore, ndr) c’erano lei e Feltri. Non siamo fidanzati, ma siamo sicuramente più che amici”.
Per Sallusti la Moratti “non ha” speranza di vincere al ballottaggio perché “era un candidato debole. Negli ultimi sei mesi non ho incontrato una persona di centrodestra disposta a votarla. Ha visioni, penso all’urbanistica e all’Expo soprattutto, che la gente non capisce. Troppi cantieri non finiti, troppe cose fatte solo per le minoranze: le piste ciclabili, per esempio”.
“Malgrado tutto – continua – penso davvero che sia molto meglio lei di un pericoloso estremista come Pisapia”. Quanto a Berlusconi afferma: “Se non lo critico quasi mai non è perché penso che non abbia difetti, ma perché lo reputo un talento che alimenta la sua genialità anche con i vizi, come Maradona o Michael Jackson. Fondamentalmente sono dei pazzi”.

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