CITTA’ DEL VATICANO – Benedetto XVI ha proclamato beato Giovanni Paolo II. “Noi – ha detto il pontefice, leggendo la formula tradizionale – accogliendo il desiderio del Nostro Fratello Agostino Cardinale Vallini, Nostro Vicario Generale per la Diocesi di Roma, di molti altri Fratelli nell’Episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la Nostra Autorità Apostolica concediamo che il Venerabile Servo di Dio Giovanni Paolo II, papa, d’ora in poi sia chiamato Beato e che si possa celebrare la sua festa nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto, ogni anno il 22 ottobre. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
DZIWISZ: “SULLA GUERRA IN IRAQ HA AVUTO RAGIONE”
UN GIGANTE CHE HA APERTO A CRISTO SISTEMI CHIUSI
“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Le parole con le quali il 22 ottobre 1978 Giovanni Paolo II iniziò il suo Pontificato sono state ripetute oggi da Benedetto XVI nella sua omelia.
SUOR TOBIANA E SUOR MARIE SIMON PIERRE PORTANO RELIQUIE
Suor Tobiana, la religiosa dell’istituto di Maria Bambina che ha assistito Papa Wojtyla fino all’ultimo giorno, e suor Marie Simon Pierre, che un miracolo attribuito a Wojtyla ha guarito dal parkinson, sono salite sul sagrato portando i due reliquiari che contengono le provette ospedaliere con il sangue che fu tolto al Papa per le prove di compatibilità necessarie a eventuali trasfusioni.
SCOPERTO L’ARAZZO SULLA BASILICA DI SAN PIETRO
Appena il Papa ha concluso la formula di beatificazione, è stato svelato l’arazzo appeso alla loggia centrale della Basilica di San Pietro. L’immagine è ricavata da una bellissima foto del 1995 che riprende Giovanni Paolo II sorridente.
TANTE SCENE DI PIANTO ALLA PROCLAMAZIONE DEL BEATO
Una commozione incontenibile quella che ha percorso Piazza San Pietro alla proclamazione del “Beato Giovanni Paolo II, Papa”. In molti, soprattutto giovani e ragazze, sono scoppiati a piangere. Prima di lasciarsi andare ad un applauso liberatorio per un momento atteso da sei anni.
LA FOLLA ACCLAMA “SANTO SUBITO”
Tra gli applausi scroscianti, durati diversi minuti, per la beatificazione di Papa Wojtyla, si è alzato tra i fedeli a piazza San Pietro un coro: “Santo subito”. E’ lo stesso slogan espresso, a voce e con numerosi cartelli, dai fedeli accorsi nella stessa piazza nell’aprile del 2005, quando Giovanni Paolo II morì. Dopo 6 anni il primo, fondamentale passo, la beatificazione, in tempi record (è il primo pontefice dopo oltre un millennio a venire beatificato direttamente dal suo successore). Ora, il milione di fedeli giunti da tutto il mondo spera solo di potere, in pochissimi anni, tornare a Roma per un’altra cerimonia indimenticabile.
SI RIEMPIE DI NUOVO ANCHE IL CIRCO MASSIMO
Si è riempito di nuovo, come ieri notte, anche il Circo Massimo, soluzione di ripiego scelta da decine di migliaia di fedeli che non sono fisicamente riusciti ad accedere a Piazza San Pietro per assistere alla beatificazione di Giovanni Paolo II. La Piazza e via della Conciliazione del tutto sature, con fiumane di pellegrini, “respinti” ai varchi dalla massa umana davanti a loro, si sono riversati nelle chiese che proiettavano la cerimonia, ma soprattutto al Circo Massimo, area spaziosa e dotata di grandi maxischermi che han no trasmesso in diretta l’intero rito.
VATICANO CONFERMA OLTRE UN MILIONE DI FEDELI
Oltre un milione i fedeli che hanno assistito al rito per la beatificazione di Papa Wojtyla in piazza San Pietro. Moltissimi davanti ai maxi schermi posizionati dall’Opera Romana Pellegrinaggi in collaborazione con l’Agi in cinque piazze di Roma.
Benedetto XVI è giunto in piazza San Pietro sulla jeep scoperta. Il Papa ha indossato i paramenti che furono di Giovanni Paolo II. L’Evangelario di Lorsch, un volume di valore inestimabile, è stato posto sul feretro che accoglie le spoglie di Giovanni Paolo II, posizionato davanti all’altare della Confessione nella Basilica di San Pietro. Si tratta di un volume con copertina in avorio intagliata ed è stato redatto tra il ’778 e l’820. E’ tra i capolavori della miniatura carolingia, ora conservato presso la biblioteca apostolica vaticana. La leggenda vuole che sia stato creato per lo stesso Carlo Magno, ma più probabilmente la sua produzione fu commissionata da persone vicine alla Corte corolingia.