In Bolivia cresce la preoccupazione dopo la morte del capo redattore di un’agenzia di stampa

Mistero sull’ordigno che ha ucciso un giornalista

Il funerale di David Nino de Guzman

David Nino Guzman

LA PAZ (Bolivia) – L’International Press Institute ha espresso preoccupazione per la morte di un giornalista boliviano, apparentemente vittima di un ordigno esplosivo che ha causato lesioni mortali al suo addome.
David Niño de Guzman, capo redattore della locale agenzia di stampa Agencia de Noticias Fides (Anf) di La Paz, è stato trovato morto il 21 aprile sulle rive del fiume Orkojahuira Retamanis nel quartiere di La Paz, due giorni dopo che è scomparso dopo aver ricevuto una telefonata.
Sulle cause della morte, l’unità speciale investigativa della polizia boliviana avanza tre ipotesi: omicidio, regolamento di conti o suicidio. Un portavoce del gruppo ha affermato di aver trovato tracce di dinamite che hanno provocato l’esplosione che ha provocato la morte di Niño de Guzman, ma le stesse autorità non sono riuscite a stabilire come gli esplosivi vi siano arrivati.
Tuttavia, la moglie di Nino de Guzman, Sandra Flores, sostiene che suo marito è stato assassinato. Il giornalista non deteneva alcun tipo di armi, né nella sua casa sono state trovate tracce di esplosivo. Il direttore dell’Ipi, Alison Bethel McKenzie, ha detto che l’organizzazione “piange la perdita improvvisa e violenta di David Niño de Guzman e chiede alle autorità di svolgere un’indagine approfondita per consegnare i responsabili alla giustizia”.
Niño de Guzman, 42 anni, in circa sedici anni di carriera, aveva lavorato per  varie testate giornalistiche, tra cui La Razón e El Diario.

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