
Francesco Canosa
FIRENZE – Lutto nel mondo del giornalismo toscano. Francesco Canosa, giornalista professionista e direttore responsabile del settimanale “L’Attenzione”, edito dall’agenzia di stampa Agipress di Firenze, da lui fondata, si è spento ieri all’età di 77 anni.
Nato il 9 dicembre 1933 in provincia di Matera, negli ultimi anni aveva collaborato con l’Ufficio Stampa dell’Uncem Toscana (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), che lo ricorda sottolineando che “in più di 60 anni di giornalismo è stato sempre attento e sensibile ai temi riguardanti la montagna e le popolazioni più disagiate. Si è sempre reso disponibile a «raccontare» liberamente quanto accadeva nella montagna italiana e in particolar modo in quella toscana.
Francesco Canosa iniziò la sua attività giornalistica nel 1950, firmando il suo primo articolo sul Corriere dello Sport. Solo dopo 18 anni che scrive per varie testate riesce ad ottenere quanto serve per potersi iscrivere all’Ordine. Cosa che accade a febbraio del 1970. In quello stesso anno Francesco Canosa crea Agipress – Agenzia di Stampa Quotidiana Nazionale – con sede legale a Firenze, quindi il settimanale cartaceo L’Attenzione.
Da pubblicista ha collaborato con diverse testate nazionali, tra cui i quotidiani La Gazzetta del Mezzogiorno, Il Sole-24 Ore, l’Avanti! (per nove anni), La Repubblica (per 13 anni, dalla nascita avvenuta nel 1976), le riviste Panorama, Il Mondo, Mondo Economico, Espansione, Scambi e Dogane. Ha collaborato alla Rai di Firenze ed è stato dipendente dell’Ansa di Firenze.
“Ha sempre svolto un lavoro corretto, nel rispetto dell’etica e della legge. Serietà che gli è valso un premio nazionale Enpi per una lunga ed articolata inchiesta sulle «morti bianche», ricorda l’Uncem Toscana presieduta da Oreste Giurlani.
“Ma oltre che preparatissimo giornalista, Francesco è stato un grande amico e uomo dai sentimenti forti con un senso così grande del valore della famiglia che, chi lo ha conosciuto, sicuramente ricorderà. Ha dato tanto al giornalismo ma ha dato tanto a tutti coloro che lo hanno circondato, dalla famiglia, ai parenti, agli amici, ai colleghi. Ti ricorderemo – afferma Giurlani – con e per il tuo «sorriso buono», con i tuoi valori veri, per la tua conoscenza approfondita del mondo, per il tuo cuore grande, per il tuo attaccamento alle origini, per la tua caparbietà che ti ha reso grande, e con il tuo amore verso i sentimenti autentici…”.