Le drammatiche cifre di Reporter senza frontiere: 150 sbattuti in carcere

2011: in quattro mesi uccisi 18 giornalisti

ROMA – Drammatiche le cifre fornite da Reporter senza frontiere anche per il 2011 da poco iniziato. In meno di quattro mesi i giornalisti uccisi sono stati, secondo l’organizzazione internazionale, 18, di cui quattro in Libia. Uccisi anche due collaboratori. Per quanto riguarda il carcere, questo è stato comminato nei confronti di 150 giornalisti e di nove collaboratori.
Nel dettaglio ci sono stati un morto in Egitto, India, Messico, Filippine, e Tunisia; due uccisi in Yemen e Pakistan; e ancora quattro morti in Libia e cinque in Iraq. Reporter senza frontiere segnala anche che 124 blogger sono stati incarcerati. In Libia, prima di Hondros e Hetherington, era stati uccisi un reporter di Al Hurra e uno di al Jazeera.
Nel 2010, ben 57 cronisti sono stati uccisi, 51 sequestrati, 535 arrestati, 1.374 attaccati fisicamente o con minacce, 127 costretti ad abbandonare il proprio paese. E 504 mezzi di informazione sono stati censurati in 62 paesi.
Paradossalmente, il dato è positivo: i giornalisti uccisi lo scorso anno erano il 25% in meno rispetto al 2009. “Meno giornalisti sono stati uccisi in zone di guerra, rispetto agli anni precedenti – ha spiegato il segretario generale di Rsf, Jean-Francois Julliard – e ora li operatori dei media vengono assassinati soprattutto da criminali e trafficanti di vario genere. I gruppi criminali organizzati e le milizie sono tra i principali killer a livello mondiale. La sfida adesso è di riuscire a contenere questo fenomeno”.
Il 2010 ha, comunque, segnato un incremento dei giornalisti sequestrati: ben 51 contro i 33 del 2009. “E per la prima volta, nessun continente è potuto sfuggire a questo male – afferma Rsf – i giornalisti sono diventati moneta di scambio. I sequestratori prendono ostaggi per finanziare le proprie attività criminali, forzare la mano ai governi e mandare messaggi”.

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