Cala il sipario sulla manifestazione che candida Perugia a “capitale europea della cultura”

In oltre 30 mila al Festival del Giornalismo

PERUGIA – Il Festival internazionale del giornalismo ha portato a Perugia 30-35mila presenze, oltre a decine di giornalisti di livello italiano e internazionale che hanno partecipato a 170 eventi, 30 workshop e 9 laboratori. In tutto 500 relatori assistiti da 200 volontari, entrambe le categorie provenienti da tutti i continenti. E, ancora, 80mila visite al sito, 15mila utenti unici al giorno, 10mila accessi alla web tv.
I numeri sono stati forniti dall’organizzazione nel corso della conferenza stampa conclusiva, oggi nel capoluogo umbro. “Il festival si conferma un evento di livello internazionale – ha detto Arianna Ciccone, ideatrice della manifestazione – e l’attenzione a livello planetario ci rende orgogliosi”. D’accordo il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali: “E’ un grande evento al pari di Umbria Jazz, che fa conoscere la nostra città e di cui la città è protagonista perché si crea un’atmosfera che solo Perugia sa dare: un mix vincente in cui il Comune vuole essere ancora più partecipe”.
Boccali ha annunciato che l’anno prossimo (25-29 aprile le date) il festival sarà il luogo di lancio di “Perugia capitale europea della cultura”. Non sono mancate, tuttavia, le polemiche. Una con la stampa locale che ha snobbato il festival. “Da parte nostra è mancato un invito esplicito – ha detto Ciccone – ma è anche vero che dai media locali non sono arrivate proposte, come invece ci capita di avere dalla stampa nazionale e internazionale. Se i giornali ci propongono iniziative noi siamo i primi ad essere contenti”.
La seconda sul fatto che il festival sarebbe orientato a sinistra. “Invito chi fa di queste piccole polemiche ad informarsi se i giornalisti stranieri che intervengono sono di destra o di sinistra o se questo abbia una qualche importanza per loro”, ha replicato Arianna Ciccone, “Ma d’altronde il festival è oltre questo, oltre la vecchia politica, oltre il vecchio giornalismo. Ci sono realta’ ed esperienze nuove che raccontano la realtà e il festival vive con loro”.

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