MILANO – Diego Della Valle “dovrebbe comprarsi il Corriere della sera. Sarebbe un elemento di chiarezza”. Lo dice Tarak Ben Ammar, l’imprenditore tunisino che siede nel consiglio di amministrazione di Mediobanca e che, nelle settimane più aspre dello scontro tra i consiglieri di Generali, era stato protagonista di uno scontro con il patron di Tod’s.
“Il problema adesso – dice su Rcs e sul quotidiano Ben Ammar in un’intervista all’Espresso in edicola domani – non è l’intervento di tizio o di caio, che forse non si azzardano nemmeno a chiamare il direttore o il giornalista per esercitare una pressione. Ma, con tanti soggetti nell’azionariato, c’è un’influenza indiretta e fastidiosa. Non si capisce bene quale sia la linea del giornale.
Mentre è interesse della democrazia che ci sia trasparenza e che un grande giornale esprima una linea chiara anche se di parte. Succede per la Fiat con La Stampa, succede per De Benedetti con Repubblica. Sarebbe meglio succedesse anche col Corriere”.
“Difficile” tuttavia, secondo Ben Ammar, riuscire a “mettere tutti d’accordo”. “Sarebbe auspicabile – aggiunge – e oltretutto Diego, che rispetto perché è un uomo onesto, adora la comunicazione, il protagonismo mediatico”.
L’imprenditore franco-tunisino esclude che Della Valle possa pensare a una carriera politica. “Non credo, da come lo conosco e dal suo stile di vita. Ama troppo la sua libertà, le sue aziende. Anche la posizione di Luca (Cordero di Montezemolo, ndr) mi sembra abbastanza chiaramente espressa”.
E delle discussioni con Della Valle Ben Ammar precisa di non essercisi “scontrato”. “Non mi è piaciuto quando ha sparato sull’età di alcune persone, quando ha attaccato i vecchietti. Che c’entra? La mia Tunisia la stanno salvando due ottantenni. Più che il giovanilismo contano le capacità o no?”.