Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ieri alla manifestazione di Roma

Giornalisti: precario è sinonimo di ricattabile

Nichi Vendola

ROMA -
“La precarietà dei giornalisti si traduce in ricattabilità. I giornalisti precari sono vuoti a perdere, sintomo di un degrado democratico che ci deve allarmare”. Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, alla manifestazione contro il precariato organizzata a Roma. “Quello che succede nel sistema informativo – ha concluso – è simile a quello che accade anche in altre realtà produttive”.
“Sono venuto qui per respirare aria pulita in un Paese in cui dalle classi dirigenti si promana cattivo odore”.

Ha detto, infatti, Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà (Sel), parlando con i giornalisti nel corso del corteo.
“Una generazione – ha detto – considerata un vuoto a perdere. Il ministro Sacconi e il premier Berlusconi si affanano a dire che l’Italia è il Paese della cuccagna, è il Paese che non ha lasciato nessuno abbandonato. Ma non è così. Avere 4 milioni di precari in Italia – ha aggiunto Vendola – significa che quasi in ogni famiglia c’è un inquilino scomodo, un essere umano in lista d’attesa, nelle sabbie mobili. La precarietà è la paura di non guadagnare futuro.

E’ l’idea di essere imprigionati in un presente senza respiro, vivere in apnea, cioè una giovane generazione senza prospettive”.

“Penso che la precarietà non sia una condizione fisiologica: la precarietà – ha sottolineato Vendola – è lo scandalo del nostro Continente e sopratutto del nostro Paese.

Dal governatore di Bankitalia perfino fino allo stesso Pontefice si segnala che la precarietà minaccia la convivenza.
Credo che la politica debba smettere di immaginare che questo sia un fatto necessario e fisiologico.

La lotta alla precarietà – ha concluso Vendola – deve essere la bandiera fondamentale di un nuovo ciclo della politica, sopratutto nel centrosinistra, e di una pagina inedita della storia italiana’”.

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