Sdegno dei genitori per il filmato a Porta a Porta - Il Garante della privacy: “Basta!”

Yara: ingiustificato accanimento giornalistico

Bruno Vespa rischia una denuncia dai genitori di Yara

BREMBATE SOPRA (Bergamo) – “Vorremmo esprimere pubblicamente il nostro sentimento di amarezza e di sdegno nei confronti di chi, in maniera spasmodica e pressante, continua ad invadere il nostro dolore di famiglia angosciata da un dramma indescrivibile”. Comincia così la lettera affidata all’Ansa in cui la famiglia Gambirasio esprime il suo disappunto per la messa in onda di alcuni video e immagini di Yara, la tredicenne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre scorso e trovata uccisa dopo tre mesi in un campo.
“Non capiamo e non giustifichiamo questo continuo accanimento giornalistico nella ricerca di fotografie o di video raffiguranti Yara”, hanno aggiunto con fermezza papà e mamma Gambirasio, che prima della pubblicazione delle immagini avevano già espresso la loro contrarietà.


“Stiamo cercando di ricostruire un nuovo equilibrio familiare ed il clima che state creando non ci sta aiutando”. E’ questa l’accusa lanciata oggi ai media dalla famiglia di Yara Gambirasio, che sottolinea all’Ansa l’enorme difficoltà che vive dopo il lutto che l’ha colpita, aggravato anche dalla mancanza di un colpevole a quattro mesi dall’omicidio.
Questo il testo integrale della lettera: “Vorremmo esprimere pubblicamente il nostro sentimento di amarezza e di sdegno nei confronti di chi, in maniera spasmodica e pressante, continua ad invadere il nostro dolore di famiglia angosciata da un dramma indescrivibile. Non capiamo e non giustifichiamo questo continuo accanimento giornalistico nella ricerca di fotografie o di video raffiguranti nostra figlia Yara.
Rimarchiamo la nostra volontà di non autorizzare l’emissione di queste immagini, che ai fini investigativi non sono di alcuna utilità. Vi preghiamo di non nascondervi dietro il paravento del diritto di cronaca, abbiate semplicemente rispetto ed umiltà per la nostra situazione. Stiamo cercando di ricostruire un nuovo equilibrio familiare ed il clima che state creando non ci sta aiutando. Infinitamente grati, Famiglia Gambirasio”.


L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha invitato “tutti i mezzi di informazione e i media a prestare la massima attenzione all’accorata richiesta della famiglia di Yara Gambirasio affinché non si continui a diffondere fotografie o video di Yara”. “Tale diffusione infatti, mentre ha il sicuro effetto di rinnovare il dolore di una famiglia, ben difficilmente – spiega il Garante – può apparire oggi davvero nell’interesse oggettivo del minore.
Condizione, questa – ha aggiunto – che esplicitamente l’articolo 7 comma 3 del Codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, anche richiamando la Carta di Treviso, indica come requisito essenziale di legittimità per la diffusione dei dati relativi ai minori”. “Requisito che va rispettato – conclude – con particolare rigore quando si tratta di minori vittime di reati e violenze”.
La lettera trae origine dal disappunto dei genitori di Yara per un video che ritra la figlia durante una gara di ginnastica artistica. Il video è stato mandato in onda da diverse televisioni e i genitori della ragazza uccisa sarebbero orientati a presentare una denuncia che però non è ancora stata depositata.
I Gambirasio hanno incontrato ieri il comandante provinciale dell’Arma, Roberto Tortorella, e il medico legale Cristina Cattaneo. La famiglia è stata aggiornata, come è già successo altre volte, sull’andamento delle indagini. (Ansa).
Il filmato inedito è stato trasmesso, giovedì sera, dalla trasmissione di Rai 1 “Porta a Porta”. Nel video Yara partecipa e gareggia ad un saggio di danza, con un body nero decorato da perline, divisa prescelta per tutte le ragazzine e le bambine coinvolte nel saggio. Il filmato è il primo del genere ad essere trasmesso: in oltre quattro mesi, le televisioni e i quotidiani o le agenzie online, non avevano mai pubblicato immagini video di Yara Gambirasio, vittima tredicenne di un delitto ancora irrisolto.


Si tratta – ha detto Bruno Vespa a Tmnews – di “un garbatissimo filmato di Yara che vince una gara di ginnastica ritmica regionale. Il filmato è stato ottenuto, senza nessun tipo di trattativa commerciale o economica, dall’inviato di Panorama, Carmelo Abbate, ospite in studio”.

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