Nelle mani di Gheddafi rimangono corrispondenti e inviati di Al Jazeera, France Presse, Afp

Libia: perse le tracce di 13 giornalisti

TRIPOLI (Libia) – Nel giorno in cui il New York Times celebra la liberazione di quattro suoi giornalisti arrestati nei giorni scorsi dalle autorità di Tripoli, cresce ad al-Jazeera la paura per quattro suoi giornalisti inviati in Libia e dei quali non si hanno notizie da giorni.
Tra questi vi è il cameraman britannico Kamel Atalua, Ahmed Vall Ould Addin, Lotfi al-Messaoudi e Ammar al-Hamdan. Anche di tre giornalisti dell’agenzia di stampa France Presse si sono perse le tracce nell’est del Paese africano. Uno di loro è un corrispondente britannico, Dave Clark, 38 anni, che da venerdì sera non è più in contatto con il suo direttore.
Gli altri reporter dell’Afp dispersi sono i fotografi Roberto Schmidt, 45 anni, e Joe Raedle. Le ultime loro notizie informavano dell’intenzione di intervistare leader dell’opposizione a Gheddafi nella regione di Tobruk, nell’est della Libia.
Non si hanno poi più notizie di almeno sei giornalisti locali che hanno criticato le politiche del governo. Secondo indiscrezioni, questi reporter sarebbero stati arrestati dalle forze fedeli a Muammar Gheddafi.
Tre di loro sono dispersi da quando hanno parlato in diretta ad al-Jazeera. Sabato in fondatore di un’emittente online indipendente, Mohammed Nabbous, è stato ucciso da colpi d’arma da fuoco mentre seguiva la battaglia tra gli insorti e l’armata verde alle porte di Bengasi.

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