
Ignazio La Russa

Roberto Natale
MILANO – Lite fra il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e un giornalista di “Annozero”. Alla manifestazione organizzata da Giuliano Ferrara a Milano, a sostegno del presidente del Consiglio, il ministro stava parlando con alcuni giornalisti, quando Corrado Formigli, giornalista del programma di Michele Santoro, si è lamentato che La Russa gli stava pestando i piedi.
“Gli ho fatto domande sul family day, sui party ad Arcore e su come dovrebbe comportarsi Berlusconi se fossero dimostrate le accuse di prostituzione. Il ministro non mi ha risposto”, ha riferito il giornalista. “Poi ha iniziato a pestarmi i piedi. Ne è nata una discussione e l’inviato è stato allontanato e identificato.
“Il ministro – ha aggiunto Formigli – non ha risposto alle mie domande e ha iniziato a pestarmi i piedi. La polizia mi ha tirato fuori dal gruppo di giornalisti e mi ha controllato i documenti”.
”Ma le esortazioni di Ferrara – avverte il presidente del sindacato dei giornalisti – non sono compatibili con il grave trattamento che ieri, nell’incontro di Milano, è stato riservato dal ministro La Russa al giornalista di «Annozero» Corrado Formigli, colpito e costretto ad allontanarsi con la sua troupe perché aveva posto domande scomode. Non c’è ombra di liberalismo – per usare una categoria che gli organizzatori dell’incontro di oggi dicono di avere molto cara – dove un giornalista è impossibilitato a fare il suo lavoro”.
Solidarietà è stata espressa, a Corrado Formigli, anche da Matteo Orfini della Segreteria nazionale del Pd e responsabile Cultura e Informazione. “Formigli – afferma Orfini – bravo giornalista di Annozero è stato allontanato, con la forza, dalla manifestazione organizzata da Il Foglio, la cui responsabilità è stata solo quella di aver fatto domande scomode ad un ministro. Siamo arrivati ormai – denuncia Matteo Orfini – al punto che ad una cosiddetta «libera manifestazione pubblica», un giornalista e quindi un collega del promotore dell’iniziativa, con telecamera e microfono, viene allontanato e gli vengono chiesti i documenti. Giuliano Ferrara dovrebbe chiedere scusa al collega e indignarsi”.