Il Consiglio nazionale dell’Ordine richiama al rispetto delle regole a tutela della dignità professionale

Interviste: le domande le fa il giornalista

ROMA – “L’informazione corretta è un diritto del cittadino. E’ dovere del giornalista mantenere un comportamento rispettoso delle regole deontologiche e delle persone, indipendente da ogni potere politico ed economico”. E’ il richiamo contenuto nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, nel quale si ricorda inoltre che “le interviste devono rispecchiare il pensiero dell’intervistato, ma è il giornalista che fa le domande, indipendentemente dall’importanza dell’interlocutore”.
Il riferimento, secondo quanto si apprende, sarebbe all’intervista di Michele Renzulli al premier Berlusconi andata in onda sul Tg1, e alle polemiche successive con il Tg3. “Negli ultimi tempi – si legge in una nota – assistiamo a un proliferare di episodi in cui i mezzi di comunicazione vengono utilizzati in qualche caso per diffondere verità parziali, notizie a volte false che hanno il solo obiettivo di colpire avversari politici o diffamare colleghi. Il Consiglio nazionale dell’Ordine richiama tutti i colleghi iscritti all’Albo al rispetto della deontologia professionale, così come sancito dalla Legge istitutiva del 1963 e dalle Carte dei doveri”.
“La ricerca della verità dei fatti – prosegue il comunicato – è il primo dovere del giornalista. Non si possono spacciare per verità assoluta le verità diffuse da ‘amici’ politici, da uffici stampa più o meno potenti, da fonti non verificate, né si deve obbedire a un direttore che impone la violazione di norme deontologiche. Le interviste devono rispecchiare il pensiero dell’intervistato, ma è il giornalista che fa le domande, indipendentemente dall’importanza dell’interlocutore”.
“Le rettifiche di notizie non rispondenti al vero – conclude la nota – vanno pubblicate con ampia evidenza. La dignità e la privacy delle persone vanno rispettate, chiunque siano gli interessati. Il Consiglio nazionale invita tutti i colleghi al rispetto delle regole a tutela della dignità professionale della categoria, e a segnalare eventuali abusi agli Ordini regionali. L’Ordine non esiterà a intervenire ancora più duramente a tutela della dignità della categoria e del diritto dei cittadini a essere informati correttamente”.

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