MOSCA (Russia) – Il corrispondente da Mosca del Guardian è stato espulso dalla Russia senza spiegazioni. Lo ha reso noto lo stesso quotidiano, raccontando che Luke Harding è stato fermato al suo ritorno a Mosca, dopo aver trascorso un periodo a Londra per lavorare sui cablogrammi di Wikileaks.
Al suo arrivo all’aeroporto della capitale russa questo fine settimana, il giornalista, in possesso di regolare visto, è stato trattenuto per 45 minuti dalla polizia per l’immigrazione e poi imbarcato sul primo aereo per la Gran Bretagna. A Harding non sono stati spiegati i motivi di questa misura, ma il giornalista ha raccontato che un funzionario dell’intelligence gli ha detto che la Russia era “chiusa” per lui.
Secondo il Guardian è la prima volta che un corrispondente britannico viene espulso dalla Russia dai tempi della Guerra fredda. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, aggiunge il quotidiano, non ha fornito alcuna spiegazione al collega britannico William Hague.
“E’ preoccupante che il governo russo butti fuori i reporter che disapprova”, ha commentato il direttore del Guardian, Alan Rusbridger, sottolineando che la vicenda “ha gravi implicazioni per la libertà di stampa”. Secondo il quotidiano l’espulsione deve essere stata ordinata “ad un livello molto alto”.
Luke Harding allontanato da Mosca: è la prima volta dai tempi della “guerra fredda”