Cambio della guardia nelle prestigiose testate Le Monde, Liberation e Le Nouvel Observateur

Giornali: giostra di direttori in Francia

Edouard de Rotschild

Tullio Giannotti

PARIGI – Già la definiscono tutti “la settimana in cui si volta pagina”: dovrebbe, infatti, accadere proprio nei prossimi giorni il cambio della guardia al timone di tre testate fra le più prestigiose di Francia, Le Monde, Liberation e Le Nouvel Observateur. Già noti da tempo i nomi dei nuovi direttori, che chiedono la fiducia alle loro redazioni. La situazione più movimentata sembra quella che si vive in queste ore a Liberation, il quotidiano della gauche la cui sopravvivenza è stata assicurata dall’uomo d’affari Edouard de Rotschild.
Il prescelto per assumere la guida del giornale al posto Laurent Joffrin, che si trasferirà in cabina pilotaggio del Nouvel Obs, è un personaggio brillante ma piuttosto controverso in redazione, Nicolas Demorand, 39 anni. Molto popolare in radio – arriva da Europe 1 – e in tv, dove manterrà il suo talk-show politico su France 5, deve conquistarsi la fiducia di una redazione tradizionalmente difficile arrivando da fuori.
Giovedì ha incontrato i vertici della testata e i rappresentanti dei giornalisti, assicurando – l’incontro veniva raccontato quasi in simultanea su Twitter – di aver posto all’azionista una precondizione: poter assumere. Si è professato anche un fautore dell’aumento di paginazione, ultimamente sempre più povera, e di una versione web che, almeno parzialmente, sia a pagamento. I giornalisti di Libé trovano però che non abbia un vero e proprio programma e navighi a vista con l’obiettivo vago di riconquistare i lettori della sinistra. Joffrin, 58 anni, trasloca invece al Nouvel Obs, dove chiederà martedì la fiducia della redazione e da fonti interne si garantisce fin d’ora “un plebiscito” per lui.
A Le Monde, pareri divergenti su Erik Izraelewicz, 56 anni, che ha in mente la rivoluzione copernicana: uscire al mattino e abbandonare la tradizionale comparsa pomeridiana. Su questo si impernia il piano redazionale di 9 pagine che l’ex direttore degli economici La Tribune e Les Echos ha presentato ai vertici del giornale. La sua candidatura ha già ricevuto il sostegno del 77% dei “graduati” di Le Monde, ora deve ottenere il 60% dei suffragi totali per essere designato direttore.
A tutti, intende illustrare il suo piano di aumento della paginazione e della diversificazione delle offerte di magazine per il week-end, ma soprattutto il principio della “fusione” fra la redazione tradizionale cartacea e quella “web”: “Non dovranno misurarsi sempre tutti con ogni tipo di media – ha premesso – ma nessuno dovrà mai rifiutare di lavorare per diversi supporti”.

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