
Peppino Impastato davanti alla sede di Radio Out
PALERMO – Ci sono voluti più di cento passi per riprendere il cammino interrotto tanti anni fa. A un anno dall’inizio delle trasmissioni, Radio 100 Passi annuncia la nascita del nuovo Giornale Radio “Gr 100”, diretto dal giornalista Antonio Ortoleva, in onda da oggi alle 12 sul sito www.radio100passi.net. Per ora un rotocalco settimanale di circa un’ora per l’emittente voluta e fondata da Peppino Impastato, con repliche e approfondimenti di cronaca e inchieste nel corso della settimana.
Nel primo numero, con ospite il procuratore aggiunto della Dda, Antonio Ingroia, i riflettori del neonato “Gr 100” saranno puntati sul caso Fiat: il contestato referendum di Mirafiori, l’accordo di Pomigliano, il futuro nebuloso di Termini Imerese. Quindi, la questione del testamento biologico e i registri approntati da alcuni Comuni.
Voce, poi, all’attivista e poeta nigeriano Ken-Saro Wiwa, la cui impiccagione già nel 1995 aveva destato forte indignazione nella pubblica opinione internazionale. A seguire il regista Pupi Avati, autore del film “Una sconfinata giovinezza” e il tema dell’alzheimer. Una redazione di giovani amanti della “giusta” informazione, con l’appoggio esterno di professionisti e intellettuali, e l’ambizione di fare di “Gr 100” anche punto di ritrovo per ospiti provenienti dal mondo della cultura, dell’arte, della musica, dell’informazione, della politica.
Sono un’aspirante giornalista: sono innamorata del potere evocativo della parola! A parte il romanticismo per la carta stampata, cerco la dovuta aderenza con la realtà. E’ per questo che mi piacerebbe che la mia professione mi impegnasse a 360 gradi nell’informazione, nell’analisi e approfondimento di immagini che spesso si ripetono, in uno schema che rischia di diventare naturalmente abituale. Offesa dall’inutile omertà: Il mio debole per il Sud e i suoi colori, animano la speranza di tornar tra le mie montagne, dopo la preparazione universitaria, e raccontare di una storia diversa, che può esistere. Informazione e libertà sono realtà dicotomiche che non sussistono spaiate. Serve consapevolezza, cultura, crescita, e un progresso “verghiano”: l’umanità intera, senza sconti, deve proceder verso lo sviluppo, altrimenti non possiamo che aspettarci “i malavoglia”, e il naufragar della provvidenza. W l’Italia, la sua cultura…per chi ci crede ancora, e per chi non ci crede!