
“Il giorno a cavallo tra il 31 dicembre e il 1° gennaio – ha esordito mons. Edoardo Menichelli – è il momento migliore per ricordare a tutti il grande dono della pace. Quasi a voler deporre questo tema non solo nelle mani di Dio, ma anche in quelle di tutti gli uomini di buona volontà”. Riflettendo sul messaggio del Papa per la Giornata, che ha per titolo “Libertà religiosa via per la pace”, si è poi soffermato su due aspetti.“Credo sia importante – ha sottolineato – cogliere nella lettera due passaggi di Benedetto XVI in tema di libertà religiosa: il poterla esercitare e il poter scegliere. Oggi non mi pare che in giro questi aspetti siano ben vissuti.
Spesso è anche il passaggio da una confessione religiosa a un’altra a non essere ben visto e accolto. Certo i cristiani sanno che il martirio si colloca all’interno del progetto salvifico”, ma questo, per il vescovo, non deve distogliere dalla denuncia di quelle situazione ove manca la libertà religiosa. Mons. Menichelli ha richiamato in particolare i recenti avvenimenti di Iraq, Nigeria e Filippine, definendoli “offese alla libertà religiosa”.
Spesso è anche il passaggio da una confessione religiosa a un’altra a non essere ben visto e accolto. Certo i cristiani sanno che il martirio si colloca all’interno del progetto salvifico”, ma questo, per il vescovo, non deve distogliere dalla denuncia di quelle situazione ove manca la libertà religiosa. Mons. Menichelli ha richiamato in particolare i recenti avvenimenti di Iraq, Nigeria e Filippine, definendoli “offese alla libertà religiosa”.
L’arcivescovo di Ancona-Osimo ha, quindi, posto l’accento sul ruolo socio-politico delle religioni, richiamando un passo specifico del messaggio di Benedetto XVI: “Una libertà nemica o indifferente verso Dio, finisce col negare se stessa e non garantisce pieno rispetto dell’altro”. “È fondamentale – ha aggiunto Menichelli – questo riferirsi a Dio. Credo che il Santo Padre voglia sollecitare le persone a cogliere la sorgente della pace. Soprattutto le tre religioni monoteistiche. Guardando all’Europa e all’Italia possiamo dire che oggi è cambiata la geografia religiosa. Si parla sempre e giustamente di differenze culturali, economiche, etniche. La diversità della geografia religiosa deve spingere a creare rapporti e ragioni nuove che, attraverso la religione e la fede, costruiscano una convivenza civile adeguata ai tempi e rispettosa dell’uomo, ma anche di Dio, che è sorgente della pace”. Dietro alle parole del Papa, secondo l’arcivescovo, occorre leggere pure l’invito a far crescere un’intercultura religiosa che si basi su tre parole decisive: rispetto, dialogo e accoglienza.
Nel corso della conferenza stampa è stato nuovamente illustrato l’itinerario della Marcia della pace nel cuore della città di Ancona. I circa 1.500 pellegrini previsti inizieranno alle 17 con un momento di accoglienza presso la parrocchia dei salesiani, dove mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi, animerà una preghiera ecumenica. Saranno presenti i rappresentanti delle sei Chiese cristiane: la cattolica romana con don Valter PIerini, l’evangelica apostolica con il pastore Marco Sammartino (Camerino), l’evangelica avventista con il pastore Michele Abiusi (Jesi), l’evangelica valdese e metodista con il pastore Grette Van Der Veer (Pescara) e l’ortodossa rumena con p. Joàn Tobà.
Il corteo si muoverà, alle 18.30, verso la parrocchia del Crocifisso, dove mons. Giuseppe Merisi, presidente di Caritas italiana, condurrà una riflessione su “Carità nella verità”. Poi, presso la chiesa di San Domenico, si svolgerà una tavola rotonda sulla libertà religiosa con interventi di mons. Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro, Izzedin Elzir, imam di Firenze, e Frida Di Segni Russi della Comunità ebraica di Ancona (sorella del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni). Alle 21.30 l’adorazione eucaristica in Santa Maria della Piazza e, alle 22.30, la conclusione con la Santa Messa al duomo di San Ciriaco trasmessa in diretta da Tv2000.
Nel corso della conferenza stampa è stato nuovamente illustrato l’itinerario della Marcia della pace nel cuore della città di Ancona. I circa 1.500 pellegrini previsti inizieranno alle 17 con un momento di accoglienza presso la parrocchia dei salesiani, dove mons. Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi, animerà una preghiera ecumenica. Saranno presenti i rappresentanti delle sei Chiese cristiane: la cattolica romana con don Valter PIerini, l’evangelica apostolica con il pastore Marco Sammartino (Camerino), l’evangelica avventista con il pastore Michele Abiusi (Jesi), l’evangelica valdese e metodista con il pastore Grette Van Der Veer (Pescara) e l’ortodossa rumena con p. Joàn Tobà.
Il corteo si muoverà, alle 18.30, verso la parrocchia del Crocifisso, dove mons. Giuseppe Merisi, presidente di Caritas italiana, condurrà una riflessione su “Carità nella verità”. Poi, presso la chiesa di San Domenico, si svolgerà una tavola rotonda sulla libertà religiosa con interventi di mons. Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro, Izzedin Elzir, imam di Firenze, e Frida Di Segni Russi della Comunità ebraica di Ancona (sorella del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni). Alle 21.30 l’adorazione eucaristica in Santa Maria della Piazza e, alle 22.30, la conclusione con la Santa Messa al duomo di San Ciriaco trasmessa in diretta da Tv2000.