Morto improvvisamente a Roma, all’età di 63 anni, è stato editorialista di Libero e de Il Giornale

Addio Maurizio Marchesi, direttore de ”Il Velino”

Maurizio Marchesi

ROMA – Cordoglio nel mondo del giornalismo per l’improvvisa scomparsa di Maurizio Marchesi, direttore responsabile dell’agenzia di stampa “Il Velino”. E’ morto stamane a Roma all’età di 63 anni. Nato a Brescia il 7 novembre del 1947, già capo della redazione romana di “Bresciaoggi” fino al 1983, collaboratore de L’Espresso diretto da Livio Zanetti, redattore parlamentare e capo del servizio politico del settimanale “Epoca” sino all’inizio del 1997, Maurizio Marchesi è stato anche editorialista de “L’Indipendente” diretto da Vittorio Feltri e de “Il Giornale” diretto da Maurizio Belpietro. Ha, inoltre, collaborato con Maurizio Costanzo al lancio del primo telegiornale “Contatto”, trasmesso su scala nazionale dalla televisione privata Pin (Primarete indipendente) e con Carlo Gregoretti, Enzo Biagi, Enzo Tortora e Pippo Baudo ai programmi originali di Retequattro. In segno di lutto, oggi “Il Velino” ha sospeso la trasmissione delle notizie fino alle ore 16. I funerali avranno luogo domani, mercoledì 22 dicembre, alle ore 11, al Cimitero del Verano, nella sala del Tempietto Egizio.
La Federazione Nazionale della Stampa si unisce al cordoglio della famiglia e della categoria ricordando la figura di Maurizio Marchesi, “giornalista di grande professionalità, particolarmente attento alla vita politica istituzionale del Paese, sia come notista politico, sia come direttore dell’agenzia di stampa Il Velino e ne ricorda l’impegno sindacale, oltre che professionale, profuso in una stagione particolare del giornalismo italiano con la coraggiosa promozione della cooperativa di giornalisti, che non volle accettare la chiusura del quotidiano Brescia Oggi e che in stretta cooperazione con l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e la Federazione Nazionale della Stampa seppe resistere alle decisioni editoriali, assumendo in prima persona la gestione dell’azienda e assicurare in questo modo la sopravvivenza della testata”.
In una nota, il Ministero degli esteri afferma che “suscita sincero cordoglio la notizia dell’improvvisa scomparsa di Maurizio Marchesi, autorevole e stimato protagonista del panorama giornalistico italiano. Alla Farnesina sono state molto apprezzate, in questi anni, la sua altissima professionalità, la passione con la quale esercitava il suo mestiere, e le sue straordinarie qualità umane. Ai familiari di Maurizio Marchesi va il sentimento di affettuosa vicinanza di tutto il Ministero degli Esteri”.
“Sincero cordoglio”, suo personale e della Regione Lazio, è stato espresso dalla presidente Renata Polverini. “Siamo vicini alla famiglia – ha detto – in questo momento di dolore. Di Marchesi ricordiamo il suo appassionato e quotidiano impegno per promuovere un’informazione corretta e equilibrata e la passione professionale che lo ha portato ad diventare un modello per molti giovani che si avvicinano alla professione di giornalista”.
Il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, che per un anno e mezzo ha collaborato assieme a lui al Velino, ricorda che dopo la sua uscita dall’agenzia avevamo mantenuto una viva amicizia personale.

“Chi lo ha conosciuto – afferma Capezzone – sa che se n’é andata una persona perbene, leale ed intelligente, e un giornalista coraggioso, lucido e scrupoloso. Il giornalismo italiano perde una figura originale e di altissima qualità, animata da un’esemplare dedizione al lavoro, da una fortissima passione civile, da una grande capacita’ di attenzione di ricerca, dal desiderio costante di valorizzare i colleghi piu’ giovani e meritevoli, da una profonda estraneità ai conformismi, alle banalità, al politically correct”.
L’Associazione Stampa Parlamentare ricorda che Maurizio Marchesi “è stato per molto tempo una presenza costante nel giornalismo politico italiano, per tanti anni iscritto all’Asp, sempre attento alla vita politica e istituzionale.

Il suo nome è legato al Velino, l’agenzia di stampa prevalentemente dedicata alla politica della quale era direttore e a cui ha dedicato una parte importante della sua lunga carriera cominciata sulla carta stampata. Alla moglie e ai figli va il nostro commosso ricordo”.

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