
Una decisione che, secondo l’editore, è la diretta conseguenza della riduzione della produzione richiesta dai due unici clienti di Rcd per il 2011: Periodici e Quotidiani. Rcd, infatti, negli anni si è trasformata da agenzia prevalentemente radiofonica aperta al mercato esterno in agenzia multimediale interna al Gruppo per manifesta volontà dello stesso editore che avrebbe anche rifiutato clienti esterni pronti a rinnovare gli impegni con Rcd che, oggi, realizza tg, videonews e inchieste-video per il Corriere.it, tg video e speciali per le testate web dei periodici (tra cui Oggi, Novella 2000, A, Io donna e Lei web).
L’asserito taglio delle produzioni per le testate del Gruppo svela una scarsa visione editoriale sul medio periodo e un atteggiamento di incoerenza industriale. Non si spiegherebbe, altrimenti, come si possa sostenere la necessità di puntare sul multimediale come chance per il rilancio economico del Gruppo e, contemporaneamente, ipotizzare l’ennesimo “dimagrimento” dell’unica struttura totalmente multimediale di Rcs. E in quest’ottica non possono non suonare dissonanti i piani che prevedono la formazione in chiave multimediale di colleghi di altre testate. A meno che, ed è il timore dell’assemblea di redazione, le stesse produzioni non più affidate a Rcd possano essere appaltate all’esterno del gruppo Rcd, come già avvenuto in passato.
Il Cdr di RCD