La Procura della Corte dei Conti insiste sui 20 caporedattori alla Regione Siciliana

Assunti senza concorso: “Danni per 7 milioni”

Salvatore Cuffaro

Palazzo d’Orleans

PALERMO – Si è svolta ieri, davanti ai giudici della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Palermo, presieduta da Luciano Pagliaro, l’udienza sulla richiesta di condanna a un risarcimento di circa 7 milioni e 300 mila euro avanzata dalla Procura regionale nei confronti dell’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, dell’attuale governatore Raffaele Lombardo e dell’ex capo dell’ufficio legislativo e legale della Regione, Francesco Castaldi.
La richiesta si riferisce all’assunzione a tempo indeterminato, con nomina fiduciaria e senza concorso, di venti giornalisti nell’ufficio stampa della Presidenza di Palazzo d’Orleans. Assunzione, a giudizio della Procura regionale della Corte dei Conti, avvenuta, tra il 2004 ed il 2007, in violazione della legge n. 150 del 2000 sugli Uffici Stampa. La legge, infatti, impone che le assunzioni debbano avvenire tramite concorso o nomina fiduciaria nel caso di esperti a tempo determinato, per i quali vanno specificati mansioni e compenso.

Nel caso in questione, secondo la Corte dei Conti, per i giornalisti dell’Ufficio Stampa della Regione Siciliana non è stato fissato alcun termine, anzi è stata loro riconosciuta la qualifica apicale di caporedattore. Inoltre, non sarebbe stata verificata la presenza di professionalità all’interno dell’ente pubblico.
Il pubblico ministero, Gianluca Albo, contesta, dunque, l’assunzione “illegittima e ingiustificata” e il mantenimento in servizio “sine titulo”, dei giornalisti con “danno perdurante” per l’ente. Il danno contestato dalla Procura ammonta a 3,6 milioni di euro per Cuffaro (autore delle nomine), a 3,3 milioni per Lombardo ed a 400 mila per Castaldi (per aver mantenuto in servizio i giornalisti).
Ieri mattina, la difesa, dal canto suo, ha ribadito la legittimità delle nomine e dell’attribuzione delle qualifiche, allegando agli atti le risultanze del processo penale conclusosi con il proscioglimento di Cuffaro e Castaldi e con il non luogo a procedere per Lombardo. Nelle prossime settimane la sentenza.
Inizialmente, la contestazione era stata quantificata in oltre cinque milioni di euro, in questa sede aumentata di oltre 2 milioni e 100 mila euro ritenendo “danno perdurante” quello imputato a Lombardo e Castaldi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *