Il presidente Catricalà spiega che il trasferimento della sede costerebbe 70 milioni di euro

L’Antitrust a Milano? Un inutile spreco

Antonio Catricalà

ROMA – Spostare la sede dell’Autorità Antitrust da Roma a Milano costerebbe oltre 70 milioni di euro. Lo ha evidenziato il presidente Antonio Catricalà nel corso di un’audizione alla Commissione Affari Costituzionali della Camera sulla proposta di legge Reguzzoni che prevede il trasferimento nel capoluogo lombardo di Consob a Antitrust.

 La proposta di legge, ha ricordato Catricalà, “non quantifica gli oneri finanziari né indica le relative coperture. Tuttavia essa comporta oneri diretti e indiretti molto consistenti”.

“Da elaborazioni svolte prima facie – ha aggiunto – si può stimare che l’insieme dei costi logistici, infrastrutturali e per il personale supererebbe complessivamente i 70 milioni di euro”.
La maggior parte dei costi sarebbe legata alle indennità di traferimento da corrispondere al personale. “La maggiore spesa per ciascun dipendente – ha sottolineato Catricalà – ammonterebbe in media a 130.000 euro una tantum e a circa 26.000 euro all’anno per 5 anni.

 Moltiplicando questi importi per un numero di 262 unità di personale (escluso quindi il personale interinale), si arriverebbe all’importo complessivo di circa 68 milioni di euro. In pratica, per ciascuna unità di personale il costo sarebbe più che raddoppiato, per il primo anno, e risulterebbe pari almeno al 20% in più, per i successivi 4 anni”.
A questa cifra va aggiunta la spesa per il traferimento di archivi, fascicoli e attrezzature informatiche (circa 500mila euro) i costi per la ricerca e l’allestimento di una nuova sede (circa 1,2 milioni di euro) e la penale per la disdetta del contratto per la sede attuale di Roma (circa 600.000 euro).

 Il trasferimento di sede dell’Autorità a Milano, poi, secondo Catricalà “avrebbe un ulteriore impatto economico e gestionale per l’esigenza di garantire le necessarie relazioni con le numerose Istituzioni, stabilite a Roma, in raccordo con le quali l’Autorità è costantemente chiamata a operare”.
Tra gli altri costi da considerare, evidenziati dal presidente dell’Antitrust, quelli legati al nucleo della Guardia di Finanza che opera con l’Autorità e quelli per i contenziosi attualmente gestiti dal Tar del Lazio.

 Bocciato anche l’art.3 del provvedimento che rimette al governo “tutte le disposizioni necessarie per l’attuazione” del trasferimento di sede. Misura che, secondo Catricalà, contrasta con l’indipendenza dell’Autorità che in base alla legge “delibera le norme concernenti la propria organizzazione e il proprio funzionamento”.

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