L’osservatorio sul Capitale sociale degli italiani Demos-Coop: il 12% è solo su internet

Informazione: online un italiano su tre

Luigi Ceccarini (demos)
Internet si presta a molti usi, tra cui la lettura dei quotidiani, online. Coinvolge circa due utenti su tre. Il 40% dei cittadini considerati complessivamente. Lo stile di lettura non è però uguale per tutti. Si legge con maggiore o minore frequenza. Si combina con i giornali cartacei oppure ci si affida solo alla rete. L’osservatorio sul Capitale sociale degli italiani Demos-Coop ci permette di approfondire questo tema e di tracciare il profilo dei lettori dei quotidiani, online e offline. Si possono individuare quattro tipi: il 12% legge solo i quotidiani online. Il 35% solo quelli cartacei. Il 29%, invece, si informa sia sui siti dei quotidiani che attraverso la copia tradizionale. Infine, un cittadino su quattro non legge né online né offline.
Il profilo è per certi aspetti scontato, ma interessante. In generale leggono di più gli uomini, in particolare con un elevato grado di istruzione. I giovani, compresi i giovanissimi, si distinguono per leggere online. Studenti ma anche operai. I soggetti più anziani preferiscono il quotidiano acquistato all’edicola. Chi invece combina vecchie e nuove modalità dell’informazione ha un’età e anche un grado di istruzione più elevati di quanti preferiscono solo navigare nelle pagine, anziché sfogliarle. Rispetto alla media, questo gruppo comprende più impiegati e funzionari.
I cittadini che ricorrono ad entrambi i canali dei quotidiani si distinguono anche per l’orientamento politico. Più della metà si dice interessato alla politica (vs. 36% della media). Il 41% si definisce di sinistra o centrosinistra, circa 10 punti percentuali in più degli altri lettori. Al pari di quanti leggono solo online seguono meno la televisione, e ritengono – in sei casi su dieci – che la rete sia il luogo dove l’informazione è più libera e indipendente. Informarsi via internet si lega alla mobilitazione online (e anche offline). Chi si informa in rete ha partecipato di più a campagne via internet, firmando petizioni, ma anche a concrete manifestazioni di protesta sul territorio.
Invece la partecipazione ad iniziative politiche e di partito coinvolge di più quanti, oltre al web, si informano con il quotidiano tradizionale. Infatti se il 29% degli italiani afferma di discutere di politica su internet, il dato raddoppia tra chi legge anche, e non solo, usando il mouse. L’intreccio tra informazione “reale” e informazione “virtuale” sembra dunque innescare un circolo virtuoso per la partecipazione.

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