Enzo Iacopino replica a Giorgio Balzoni: “Ti preferisco nel colloquio privato“

“Il bavaglio al sito è una volgarità”

Enzo Iacopino (presidente nazionale Ordine dei giornalisti)

Alle 16.04 del 20 ottobre, mentre stavo partendo per Trento per incontrare il Consiglio regionale, mi è stata mandata una e-mail di Giorgio Balzoni (pubblicata ieri da Giornalisti Calabria – n.d.r.) stranamente indirizzata a Renzo Santelli (un collega dipendente della Fnsi), il cui nome non risulta tra quelli dei consiglieri nazionali dell’Ordine e non capisco quale ruolo abbia esercitato prima (e dopo) ed eserciti in questa vicenda.
Alle 13.43 del 21 ottobre, mentre ero a Trento, dove venivo continuamente interrotto da telefonate di colleghi che non fanno parte del Consiglio nazionale e avevano ricevuto la stessa e-mail, ho risposto al consigliere Balzoni (la lettera è pubblicata in coda a questa nota – n.d.r.).
Il 22 ottobre, mentre con Giancarlo Ghirra ero a Catanzaro, ho ricevuto altre telefonate, la gran parte delle quali di colleghi terzi rispetto al Consiglio nazionale: mi informavano di aver appena ricevuto la stessa e-mail di Balzoni.
Conoscendo la sensibilità e il garbo del consigliere Balzoni mi sento di escludere che il mittente possa essere lui perché certamente non avrebbe omesso la mia risposta che aveva ricevuto e letto da oltre 24 ore.
Ne sono tanto certo che sento il bisogno di avvertire il collega Balzoni che qualcuno deve essersi impadronito del suo account perché da esso risulta spedita la sua nota (rigorosamente senza la mia risposta) con gli estremi seguenti:
—-Messaggio originale—-
Da: g.balzoni@rai.it
Data: 23-ott-2010 12.45 PM
A: <p.roeslerfranz@tin.it>, <piefra47@hotmail.it>
Il 21 ottobre, peraltro, alle 17.55 una componente sindacale, Autonomia e solidarietà, nel pieno rispetto della costantemente reclamata completezza dell’informazione, ha trasmesso la nota di Balzoni omettendo, a tutt’oggi e a quest’ora, di diffondere la risposta.
Era mia intenzione non alimentare polemiche, archiviando il tentativo muscolare di alcuni tra noi che avevano equivocato sulla mia volontà di creare condizioni perché si possa lavorare tutti insieme nell’interesse dell’Ordine. Questa volontà in me resta.
Ma non posso privarvi del vostro diritto di consiglieri di conoscere la mia risposta a Balzoni non foss’altro che per evitare che passi nel silenzio una nuova riforma del calendario, attribuendo a me l’idea di una maggioranza contrapposta ad una minoranza, quando quest’ultimo ruolo è stato rivendicato orgogliosamente per iscritto da un gruppo di colleghi con un foglietto che ha suscitato le critiche di molti tra voi.
So che nulla accade per caso.
So, ad esempio, che c’è chi non gradisce il rapporto di collaborazione piena con Franco Siddi e Roberto Natale, recuperato dopo la riaffermazione del reciproco rispetto che ci si deve tra organismi della categoria.
So che ci sono elezioni in vista per la Fnsi e che c’è sempre chi ha interesse a creare tensione per piccoli miserandi calcoli di bottega. Ma so anche che i colleghi sono in grado di valutare e capire.
Enzo Iacopino
Presidente Ordine nazionale dei giornalisti

La risposta di Iacopino a Balzoni

So che stai riempendo il mondo con una mail. Che strano comportamento: ieri sei stato per ore all’Ordine e non mi hai detto neanche una parola. Ho chiarito per iscritto quel che penso. Lo confermo. Ti prego di non mescolare quello che dico io con quanto scrivono o affermano altri. Non è né carino né corretto. Non cadrò nella trappola di chi vuole usarmi (nuora o suocera che io sia in un gioco che non mi diverte) per fini che non capisco.
Ti prego caldamente di resistere alla tentazione di dare patenti e di accettare che altri possano pensarla in maniera diversa da te senza che questo abbia da fare con il potere, intero o a pezzetti.
Non manipolerai le cose: l’idea di minoranza l’hai introdotta tu con quel fogliettino. Non vorrai dirmi come altri tra i firmatari che la tua firma è stata apposta arbitrariamente? L’idea che io voglia mettere il bavaglio al sito è una volgarità propagandistica. Se ti diverte agire così fallo pure ma consentirai agli altri di rispondere.
Non condivido, spero mi sia consentito, l’idea di Ghirra di querelare Abruzzo. Non mi piacciono le querele tra colleghi e contro colleghi. Mi risuonano nella mente tante dichiarazioni e altrettanti slogan. Resto della vecchia scuola: per me un metro ha 100 centimetri. Sempre.
Un consiglio, sottovoce: il tuo tono è tra l’irritante e il minaccioso quando scrivi per il grande pubblico. Ti preferisco nel colloquio privato. Resta la domanda di fondo: perché parli a nome di Ghirra?

Enzo Iacopino
21 ottobre 2010

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