Il Pm De Montis chiede la “rilevante” audizione del figlio dell’ex sindaco di Palermo

La “verità” di Ciancimino su Mauro De Mauro

Vito e Massimo Ciancimino

Mauro De Mauro

PALERMO – L’audizione di Massimo Ciancimino al processo per l’omicidio del giornalista Mauro De Mauro, scomparso e mai ritrovato il 16 settembre 1970, è stata chiesta ieri dal pm Sergio De Montis al presidente della Corte d’Assise Giancarlo Trizzino. Ieri mattina era previsto l’inizio della requisitoria del processo che vede alla sbarra un unico imputato, il boss mafioso Totò Riina, ritenuto il mandante dell’omicidio del giornalista de “L’Ora”, ucciso da “cosa nostra”. All’inizio dell’udienza, con Riina collegato in videoconferenza dal carcere in cui è detenuto, il pm Sergio De Montis ha chiesto anche la produzione di diversi documenti e l’audizione di altre persone ritenute “utili per la ricerca della verità”.
Per quanto riguarda Massimo Ciancimino il pm ha chiesto l’audizione del figlio dell’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, perché ritiene che le sue dichiarazioni, rese l’8 ottobre scorso ai magistrati di Palermo “siano rilevanti alla fine della decisione”. “Secondo quanto dichiara Massimo Ciancimino – ha spiegato il magistrato in aula – il padre Vito Ciancimino riteneva che il delitto De Mauro fosse il primo omicidio compiuto da cosa nostra ma su un input esterno di tipo istituzionale”.E’ sempre il pm De Montis a spiegare che “il 1970 sarebbe stato l’anno spartiacque, e l’omicidio De Mauro sarebbe stato il primo nell’interesse di entità esterne a cosa nostra”. E’ sempre Massimo Ciancimino a sostenere che, secondo il padre, prima di morire De Mauro incontrò l’ex procuratore capo di Palermo, Pietro Scaglione, poi ucciso da cosa nostra. Su questo argomento Ciancimino ha anche depositato un manoscitto del padre Vito. Sul manoscritto il pm Sergio De Montis ha chiesto che vengano “disposti degli accertamenti peritali per verificare le caratteristiche chimico-fisiche e merceologiche della carta, anche dei postit per verificare se sono riconducibili alla scrittura di Vito Ciancimino”.
Nell’udienza, il pm ha anche avanzato la richiesta alla Corte d’Assise di produrre il supporto informatico della sentenza sulla strage di piazza Fontana, una copia dei verbali delle dichiarazioni rese dai pentiti Francesco Di Carlo, Antonino Calderone e Francesco Marino Mannoia “per ricostruire l’organismo di vertice che reggeva cosa nostra nel 1970”. Chiesta anche la produzione dei nastri dei discorsi di Enrico Mattei a Galliano Monferrato e 16 manoscritti di Mauro De Mauro sempre su Enrico Mattei.
Chiesta, inoltre, l’audizione del giornalista Giancarlo Drago che, secondo la trasmissone “La storia siamo noi”,  ha detto il magistrato, “è stato l’ultimo a vedere Mauro De Mauro in vita prima della sua scomparsa”. Chiesta anche l’acquisizione dei verbali del giornalista Mario Genco e una nota della squadra mobile su Raffaele Girotti, sull’ultimo viaggio di Enrico Mattei in Sicilia. Al termine delle richieste del pm il difensore dell’imputato Riina ha chiesto un termine per l’esame della documentazione, e lo stesso hanno fatto la difesa delle parti civili, l’Ordine dei giornalisti, i familiari di Mauro De Mauro e la Provincia di Palermo. La Corte d’Assise ha concesso, quindi, un termine rinviando il processo al 5 novembre.

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