Domani a Reggio Calabria convegno su Religioni e responsabilità ambientale

La Chiesa e il “cambiamento possibile”

Mons. Vittorio Mondello

REGGIO CALABRIA – Scienza della sostenibilità, consumo critico, nuovi stili di vita: alcuni percorsi praticabili per esercitare la dimensione della responsabilità ambientale, saranno argomento di un incontro che si terrà domani, alle ore 17, al Palazzo storico della Provincia di Reggio Calabria.
Il convegno, dal titolo Religioni e responsabilità ambientale: per un cambiamento possibile, è promosso dall’Istituto superiore di scienze religiose e dalla commissione Giustizia e pace dell’Arcidiocesi di  Reggio Calabria – Bova. La crescente attenzione del magistero della chiesa cattolica per le tematiche ambientali e l’importanza assunta dalla salvaguardia del creato come tema di dialogo ecumenico ed interreligioso chiamano le comunità dei credenti ad assumersi impegni concreti e valutabili sul piano dell’efficacia e non solo della testimonianza: il convegno vuole contribuire a questo processo di assunzione di responsabilità, per usare un’espressione forse abusata ma efficace, “dal basso”.
Saranno d’aiuto in questa riflessione i contributi della prof. Mariangela Monaca, docente di Storia delle religioni presso l’ISSR di Reggio Calabria; della prof. Adele Muscolo, docente di Ecologia del suolo presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria; del prof. Fabio Mostaccio, ricercatore di Sociologia economica presso l’Università di Messina ed esperto di commercio equo e consumo critico.
Il convegno conclude un ciclo di iniziative che, a partire dal 1° settembre, hanno coinvolto il territorio a diversi livelli sui temi dalla Quinta giornata per la salvaguardia del creato. Si tratta di un appuntamento ormai entrato a pieno titolo nella programmazione delle diocesi italiane, le cui iniziative crescono ogni anno in qualità e adesioni, costituendo preziose occasioni di sensibilizzazione e di dialogo ecumenico: la collaborazione fra le confessioni cristiane e la proiezione interreligiosa sono infatti una caratteristica fondamentale della Giornata.
“Custodire il creato, per coltivare la pace” è il tema individuato per il 2010 dalla Commissione Episcopale per il problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e dalla Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo: il Messaggio per la Giornata ha così valorizzato il nesso profondo fra pace e custodia dell’ambiente di cui ha trattato Benedetto XVI nel Messaggio per la 43a Giornata Mondiale della Pace intitolato “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”. Anche la Diocesi di Reggio Calabria – Bova, guidata dall’arcivescovo-giornalista Vittorio Mondello, iscritto al Sindacato dei Giornalisti della Calabria ed all’Ucsi Calabria, ha rinnovato il consueto appuntamento della Giornata diocesana per la salvaguardia del creato: il 19 settembre le parrocchie hanno dedicato la terza domenica del mese a questo appuntamento che la Chiesa italiana si propone di radicare nel vissuto delle comunità cristiane.
Lo stesso mons. Mondello ha celebrato la Giornata in Cattedrale commentando il Messaggio della Cei. Sul fronte ecumenico va registrata l’iniziativa del Consiglio delle chiese cristiane di celebrare la Giornata con una domenica di festa nel quartiere di Arghillà. Dal mese di giugno è partito un percorso di preparazione aperto alla cittadinanza e documentato via via sul blog salvaguardiadelcreato.wordpress.com, perché le idee e le proposte potessero essere discusse e condivise pubblicamente.
Il 26 settembre, nello spazio antistante il Centro per la valorizzazione dei prodotti tipici, sono stati allestiti stand a cura delle varie associazioni; nel pomeriggio sono state proposte attività sportive per i ragazzi, cui sono seguiti un intenso momento di preghiera ecumenico e lo spettacolo conclusivo. All’appello hanno risposto diverse espressioni dell’associazionismo cittadino, in particolare quelle impegnate ad Arghillà; il coinvolgimento pieno e diretto della Parrocchia, l’adesione delle associazioni locali e l’appoggio anche operativo dell’VIII Circoscrizione hanno fatto sì che l’iniziativa si radicasse nel territorio, com’era intendimento comune.
La vitalità del tessuto sociale del quartiere è stata protagonista della Giornata: una larga adesione ha premiato l’impegno degli organizzatori, che hanno collaborato con poco tempo a disposizione e senza ricorrere a contributi pubblici o di altro genere, ma contando sulle risorse materiali e immateriali che ciascuno ha potuto mettere a disposizione. Alcuni materiali della Giornata di Arghillà saranno presentati durante il convegno di domani.

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