Accordo di collaborazione tra agenzia Adnkronos ed Associazione stampa on line

La legge sull’editoria includa il web

ASCOLI PICENO – “Adnkronos e Anso (Associazione nazionale stampa online) hanno stretto un accordo di collaborazione che va sia a vantaggio dei nostri associati sia dell’agenzia, che riguarda la possibilità di divulgare sia attraverso il nostro network di giornali on line sia attraverso i canali di Adnkronos le reciproche manifestazioni, iniziative e l’erogazione di servizi reciproci”. Lo ha detto Marco Di Maio, presidente dell’Anso, che ha presentato l’iniziativa durante l’assemblea degli associati che si conclude oggi a Palazzo dell’Arengo, ad Ascoli Piceno, dove si parla anche di “Mutazione digitale”.
L’Anso, nata nel 2003, associa oggi 50 testate locali attive sul territorio nazionale, che registrano ogni mese oltre 25 milioni di pagine viste, con oltre 3,5 milioni di lettori mensili. ”Per noi – ha commentato Di Maio – è un elemento importante che conferma da un lato l’importanza che oggi ha l’informazione locale on line, settore che noi cerchiamo di difendere e di valorizzare, dall’altro la sensibilità di un grande gruppo editoriale, che ha capito, prima di altri, il valore che oggi hanno le testate giornalistiche on line”.
“Questo accordo, come questo convegno, è la conferma per noi del ruolo che l’informazione locale on line sta sempre più assumendo a livello e di dimensione nazionale, un ulteriore conferma del lavoro che stiamo svolgendo ma – ha sottolineato Di Maio – è uno stimolo anche per il legislatore che in quelle stanze, in quei luoghi si prenda in dovuta considerazione questo mondo, che oggi è del tutto ignorato dalle istituzioni e dalle norme”.
Di Maio ha, poi, ricordato che l’Anso ha presentato da tempo una serie di proposte alla presidenza del Consiglio dei Ministri e al Parlamento affinché ”si arrivi a regolamentare il sistema dell’editoria in Italia, in cui si tenga in considerazione il mondo dell’informazione on line a cominciare dallo definizione dello status di quotidiano on line, che è del tutto assente in qualsiasi norma”.
“Non è pensabile – ha sottolineato Di Maio – che sia paragonato a quello tradizionale in tutto e per tutto tranne che per le provvidenze e i contributi per l’editoria, quei 450 milioni di euro l’anno che vengono dati ma che in nessuna parte di essi vengono dati al mondo on line”. “Noi – ha aggiunto Di Maio – non chiediamo contributi ma domandiamo di essere trattati allo stesso modo degli altri media, visto che Internet e i quotidiani on line sono una consuetudine per milioni di persone”.
“Il fatto che non sia ancora avvenuto è un segno di arretratezza del nostro Paese rispetto ad altri, specie la Francia: Oltralpe è stata fatta una riforma che tiene conto dell’informazione on line dal 1 gennaio 2009 e dove grosse fette del mondo pubblicitario delle istituzioni è destinato a questi mezzi. Per noi – ha concluso Di Maio – questo sarebbe un elemento di modernità del Paese, visto che contribuiamo ad arricchire e ad alimentare la vita delle nostre comunità”.

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