
L’accordo richiamato dalla Fisc, che ha visto impegnati, oltre alle Poste, la Fieg, la Fnsi e l’Uspi, “ci soddisfa pienamente – spiega don Zucchelli – sia perché la Federazione dei settimanali cattolici è stata riconosciuta come parte ufficiale nella contrattazione, sia perché sul piano economico stabilisce tariffe che, sebbene superiori a quelle che si pagavano con le agevolazioni postali, sono tuttavia assolutamente più accettabili rispetto alla situazione attuale, che è insostenibile”. Il presidente ricorda che tale accordo “è passato al vaglio del Dipartimento per l’editoria, del Ministero dello sviluppo economico e di quello delle finanze. Tutti hanno dato il loro ‘placet’, e solo la Ragioneria dello Stato lo ha bloccato” perché avrebbe potuto entrare in conflitto con il regime del rimborso da parte dello Stato a Poste Italiane della differenza tra il prezzo delle spedizioni e quanto pagato dalle testate: un regime che, sebbene “sospeso”, è ancora formalmente in vigore. Ora, “anche questo ostacolo è superato e non vi è proprio più nessun motivo per non sottoscrivere il decreto con le nuove tariffe”, conclude Zucchelli, chiedendo solo che, a questo punto, “si proceda rapidamente”.