"Minzolini e Paragone alle idee aggiungono il legame organico col padrone unico"

Farefuturo: «Costretti a tifare Santoro»

Michele Santoro

Augusto Minzolini

ROMA – “Giovedì sera torna in tv Michele Santoro. E Santoro, per essere chiari, è migliore di molti altri giornalisti che in questo periodo fanno il bello e il cattivo tempo sulla nostra televisione di Stato”. Esordisce così un editoriale di Domenico Naso pubblicato da Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo.
“Una differenza sostanziale l’appartenenza politica. Santoro di sinistra – spiega Naso nel suo corsivo – ma non fa un programma dettato dalla sinistra politica italiana. Minzolini o Paragone, giusto per fare due esempi, si comportano in maniera molto diversa. Hanno le loro idee politiche, ed normale che sia così, ma aggiungono il carico del legame organico con il padrone unico. Il loro modo di fare giornalismo spesso sfocia nella propaganda, nella velina di regime, in un prodotto giornalistico confezionato ad arte per far felice il referente politico di turno (che spesso sempre il solito)”.
L’editoriale di Ffwebmagazine cita poi l’esempio della puntata de ‘L’ultima parolà, trasmessa nei giorni scorsi:”Il caso dell’ultima puntata del programma di Gianluigi Paragone, è in questo senso, paradigmatico. Il plotone di esecuzione contro Gianfranco Fini era stato organizzato alla perfezione. C’era Feltri. C’era Sgarbi. C’erano servizi filmati impacchettati con dovizia. C’erano anche discutibili sondaggi bulgari. Per il presidente della Camera, insomma, non c’era via di scampo. Paragone & co. – prosegue ancora – volevano proprio esagerare: volevano parlare (malissimo) di Fini senza contraddittorio, senza una voce diversa da quella imposta dal referente politico. Il finiano? Anche no, potrebbe danneggiare il delitto perfetto”.
“E allora è molto meglio Santoro. Almeno – prosegue Naso – sai cosa guardi, te lo dice lui per primo, senza fingere una terzietà di facciata. Ma tra i berluscones della Rai, professionisti che rischiano di gettare alle ortiche un’onorata carriera, e Santoro, il meno fazioso è proprio lui. Picchia, quando c’ da picchiare, ma senza guardare in faccia nessuno. di sinistra ma non proprietà della sinistra. Gli altri sono di centrodestra e obbediscono al centrodestra. Santoro un battitore libero, non un sicario prezzolato. E in questa stagione rabbiosa della nostra vita politica, non una differenza da poco. Volenti o nolenti, quindi, noi dobbiamo tifare Santoro. Ci costringono proprio loro, i Minzolini e i Paragone. E noi – conclude Naso – ci adeguiamo”.
Replica il presidente dei deputali Pd, Fabrizio Cicchitto: “Trovo grottesco che ci siano i teorici dei due pesi e delle due misure per la libertà di stampa: per cui è libera se il giornalista è di sinistra, serva se il giornalista o il direttore simpatizza per il centrodestra e per Berlusconi”.

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