ROMA (Ansa) – Il reintegro di Paolo Ruffini alla direzione di Rai Tre e la vicenda Santoro, sono stati i temi affrontati dal direttore generale della Rai Mauro Masi intervistato da Maurizio Costanzo su Panorama (in edicola oggi). “Il rispetto per la magistratura e per le sue sentenze – precisa Masi riguardo a Ruffini – è fuori discussione, per chi come me ha vissuto quasi trent’anni nelle istituzioni è un must, è una stella polare. Detto questo, bisogna evitare che qualche interpretazione eccessivamente ossequiosa di talune sentenze porti a fare sì che un’azienda non sia in grado di gestire se stessa”.
Secondo Masi “é francamente paradossale che una società per azioni non possa avvicendare un proprio dirigente superiore dopo otto anni che fa lo stesso mestiere. Ripeto: è una vicenda paradossale e che sta creando, non soltanto nella Rai ma in tutto il mondo del lavoro italiano, conseguenze molto serie. Di nuovo: le sentenze vanno comunque rispettate, ma le aziende devono essere in grado di potersi gestire al meglio. Mi sembra che anche quello che sta succedendo in Fiat lo dimostri”.
Su Santoro nell’intervista che è stata realizzata qualche giorno fa, rilevava che “la sentenza dice che deve fare dei programmi. Ma non dice quali programmi. Avevamo fatto un accordo per l’utilizzo delle qualità, che indubbiamente ci sono, di Santoro nella Rai in altro settore che era quello essenzialmente della fiction, della docu-fiction. L’accordo consensuale per vari motivi, a me non del tutto chiari sinceramente, non si è potuto sinora realizzare”. Masi si augura che potrà esserlo in futuro. “Nell’immediato – sottolinea – il rapporto di Santoro in Rai è definito con una sentenza del giudice passata al secondo grado di giudizio che dice che Santoro deve fare dei programmi, non dice evidentemente che tipo di programmi. Sto incontrando Santoro per cercare di definirli”.
Da ricordare che ieri infatti Michele Santoro, in una lettera inviata a Masi e per conoscenza al presidente della Rai, Paolo Garimberti, e al direttore di Raidue, Massimo Liofredi, chiedeva di “rimuovere quegli ostacoli burocratici che fino ad oggi ci hanno impedito di lavorare serenamente come è nostro diritto” per consentire che la ripresa di Annozero il 23 settembre. Nei prossimi giorni sono previsti altri incontri tra il giornalista e il dg sul tema.