Alla Festa dell’Informazione di Pesaro si è parlato dei pericolosi rischi della “legge bavaglio”

De Magistris: «Verso la censura di Stato»

Luigi De Magistris, Claudia Fusani e Fabrizio Morri

PESARO – Possibili elezioni anticipate e alleanze politiche in vista di una eventuale andata alle urne, legge “bavaglio” e sue ricadute sulla giustizia e sull’informazione, questi ed altri, i temi al centro del dibattito che si è tenuto, a Pesaro, nell’ambito della Festa Tematica dell’Informazione, organizzata dal Partito Democratico, che ha visto protagonista Luigi De Magistris, europarlamentare dell’Italia dei Valori con la presenza del capogruppo del Pd in commissione di vigilanza Rai, Fabrizio Morri. A moderare l’incontro, la giornalista de “l’Unità” Claudia Fusani, verso la quale Festa Pesaro ha espresso la sua solidarietà dopo l’attacco subito lo scorso mese per aver fatto una domanda “scomoda” a Verdini nel corso di un conferenza stampa.
Gli aggiustamenti fatti alla “legge bavaglio”, con le modifiche riguardanti la stampa, non bastano, secondo De Magistris, e se verrà approvata toglierà alla magistratura la possibilità di fare intercettazioni e “se le intercettazioni non si fanno – dice – non ci sarà modo di raccontare i fatti; la norma è pensata perché non si vogliono le inchieste della magistratura sulla corruzione, sulla mafia imprenditrice e sui rapporti mafia-politica e non si vuole la stampa libera, perché altrimenti la gente inizia a ragionare, a pensare liberamente e a dissentire”. Con la legge bavaglio si mette, per l’europarlamentare,  un punto fondamentale sulla strada della censura di stato e ci sarà, così, sempre di più una propaganda ‘di regime’,  la stessa attraverso la quale, già ora, chi sostiene che questo è il Governo che più di ogni altro ha fatto contro la criminalità organizzata prendendosi i meriti della magistratura, è proprio quello che rischia in realtà, con questa legge, di favorirla. Un altro esempio, si inserisce Morri, è quello dell’Aquila, in relazione alla quale la stampa ‘allineata’ ha indotto a pensare che nel capoluogo abruzzese sia tutto risolto, costruendo, con servizi ad hoc, il ‘senso comune’ che gli aquilani abbiano già avuto tutto e che le loro proteste siano, in definitiva, insensate.  Inoltre, per De Magistris, la legge, che è stata presentata dal Governo come un provvedimento per tutelare la privacy, invece la diminuirà e aumenterà la fuga di notizie. C’è poi, infine, all’interno della stessa, il provvedimento che abolisce la registrazione tra presenti, un chiaro esempio, secondo De Magistris, di ciò che non va, tra le altre cose, in questa legge. “Le registrazioni private –  conclude  – sono, con le norme attualmente ancora in vigore, considerate prove contro chi commette reati; invece se passerà le legge bavaglio, non solo le stesse non saranno più delle prove, ma verrà arrestato l’autore della registrazione”.
Sulla eventualità del voto nei prossimi mesi, De Magistris spera che si vada alle urne al più presto; infatti afferma “con un governo ed una maggioranza che stanno massacrando la costituzione repubblicana, lo stato sociale e dei diritti nonché lo statuto dei lavoratori, l’auspicio è che si vada a votare, ma credo che le urne in realtà non siano dietro l’angolo”. E spiega che Fini non vuole andare a votare, come non vuole più andare al voto lo stesso Berlusconi, consapevole  che, se si aprisse una crisi di governo, il Presidente della Repubblica non porterebbe il Paese al voto ma darebbe, nel caso ci fossero le condizioni, un incarico tecnico. “Gli unici che spingono al voto subito – continua l’europarlamentare – sono i rappresentanti della Lega, ai quali interessa solo la riforma del federalismo e, accortisi che la maggioranza per attuarla non c’è più, ora muoveranno verso le elezioni”.
Ma, per De Magistris, non bisogna solo stare ad osservare che cosa fa il centrodestra ma è opportuno, invece, da parte del centrosinistra, “far presto a creare nel paese, fin da subito e finalmente, un’alternativa morale, culturale, politica, sociale e economica al berlusconismo, perché – prosegue De Magistis – se Berlusconi ha vinto fino adesso è perché il centrosinistra non ha ancora offerto una seria, credibile, forte e chiara alternativa di governo”. “Cosa succede nel Pd?”, domanda Claudia Fusani a Morri. “Il Pd non teme le elezioni – conferma Morri – e cerca intanto di creare un’alleanza il più ampia possibile per riformare innanzitutto se è possibile la legge elettorale. In caso contrario il Pd è pronto tranquillamente alle urne”. “Anche se – conclude – rimane comunque rischioso per l’Italia, in questo periodo di crisi economica, impegnarsi di nuovo, dopo due anni, in elezioni politiche”.
Riprendendo il discorso di Morri sulla possibilità di cambiare la legge elettorale prima delle elezioni, De Magistris espone la posizione dell’Idv: “Se si dovesse trovare in questa legislatura una maggioranza ampia per formare un governo di ‘fedeltà costituzionale’ composto cioè di persone al di sopra di ogni sospetto, che porti il paese alle elezioni, con acquisite la riforma elettorale e la legge sul conflitto di interessi in modo da garantire parità alle prossime elezioni, e che ridia nel contempo dignità istituzionale all’Italia all’estero,  allora si può cercare un consenso per così dire ‘anomalo’ con persone che tradizionalmente stanno con un’altra parte politica”. Cosa diversa è invece, per De Magistris, preparare le prossime legislature e così espone la posizione dell’Idv: “Non possiamo assolutamente sederci attorno a un tavolo per creare un laboratorio politico alternativo al berlusconismo né coi finiani nè con quanti siano collocati nel centrodestra;  questi hanno approvato fino ad oggi tutte le ‘leggi vergogna’ di questo Governo contraddicendo in alcuni casi l’attenzione, esibita, per la legalità e non crediamo che l’alternativa al berlusconismo si possa fare con l’Udc”. E conclude: “Noi pensiamo che l’alternativa politica del paese deve essere guidata dal Partito Democratico che è la forza maggioritaria”, chiarendo che l’aspettativa è anche che questo avvenga in un’ottica di rinnovamento della classe dirigente,  unendo Pd,  Sinistra e libertà, Idv, il resto della sinistra e i movimenti perché, secondo De Magistris, se si vuole vincere, bisogna aprire anche a Grillo, al popolo viola, alla gente che va in piazza e che vuole partecipare. E, come ancora dallo stesso argomentato, se è vero che per vincere bisogna conquistare il cattolico, il moderato, i delusi che hanno votato Berlusconi, quei voti non si conquistano andando da Fini o Casini ma con programmi chiari, semplici, credibili in difesa della costituzione e, soprattutto, con una squadra fatta con persone non compromesse con il passato e che sappiano parlare al paese e ridare fiducia ad un centrosinistra che ha perso speranze ma anche a un centrodestra deluso.
Più favorevolmente verso i finiani, si espime Morri: “Preferisco avere come interlocutori loro, piuttosto che Berlusconi o la Lega”. Il compito del Pd è, per Morri,  provare a fare un’alleanza, la più ampia e, nello stesso tempo, la più omogenea possibile, senza tuttavia ripetere l’esperienza del 2006, su un programma di cose chiare e con un candidato leader che gli elettori potranno scegliere con le primarie, aperte a chiunque voglia e senta di potersi candidare. “Bersani – conclude – è il candidato naturale del Pd e poi, intorno a questo programma, ‘chi c’è c’è’, per andare incontro anche a quell’elettorato moderato di centro o ai  delusi di Berlusconi”. Si perde invece di credibilità, secondo Morri, mettendo insieme chi non condivide il programma.
Focalizzando sul tema giustizia, per De Magistris, ci sono in cantiere due leggi pericolose. La prima prevede di far dipendere dal potere esecutivo i pubblici ministeri che non potrebbero, quindi, più indagare di propria iniziativa ma solo su segnalazione della polizia giudiziara la quale dipende, appunto, dal potere esecutivo;  così, afferma De Magistris: “Non si indagherà più sulla ‘cricca’, ma sugli immigrati, i manifestanti, i dissidenti, il popolo delle carriole”. La seconda riforma pericolosa è quella sui collaboratori di giustizia, “proprio in queste ore – sottolinea –  si stanno svolgendo importanti inchieste, che finalmente potrebbero consegnarci quanta più verità possibile sulle stragi del ’92”. Vi è quindi, secondo De Magistris, un disegno complessivo di smantellamento della giustizia.
Oggi, alle ore 18, nell’area dibattiti di Piazzale Collenuccio, “Il sillabario dei tempi tristi: un anno dopo” con Ilvo Diamanti, professore di Scienze politiche all’università di Urbino, Marco Cangiotti, preside della Facoltà di Scienze politiche di Urbino e Gianfranco Sabatini, presidente della fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. Il filo conduttore sarà una riflessione sulla società attuale attraverso  le voci di un originalissimo sillabario del tempo presente. Una galleria di istantanee, riflessioni, epifanie che fissano i tic, i riti, le piccole e grandi follie della nostra vita quotidiana, individuale e collettiva. Alle 21 è in programma un incontro dal titolo “Senza Pasolini” con il poeta Gianni D’Elia e il giornalista Paolo Angeletti.
Nell’ambito di Festa Libro, alle ore 18, nel Cortile di Palazzo Gradari si presenta il libro di Serena Bortone  “Io non lavoro” che raccoglie una serie di storie vere in cui si racconta la vita di  persone che non lavorano per scelta: chi vive di rendita senza rinunciare a nulla, chi si accontenta del minimo indispensabile pur di non doversi alzare al mattino presto, chi si affaccenda tutto il giorno per evitare di lavorare. Sarà presente l’autrice, Roberto Ghiselli, segretario provinciale Cgil e Giorgio Donini.

Alle ore 21.30, Piazza del Popolo offre la sfilata “Cane di razza è bello, meticcio è meglio”, musica popolare con il “Trio Uzza-zà” in concerto a Palazzo Gradari, presentazione del gioco di scacchi alla Ludoteca, tombola a piazzale Matteotti, musica al Jazz Village e a Piazzale della Libertà con un concerto di alcuni gruppi giovanili locali.
Non manca poi l’appuntamento dedicato ai più piccoli con i laboratori (dalle 17.30 alle 23), ispirati ai libri di Gianni Rodari, del Castello dei bambini a Palazzo Gradari (ingresso via Gavardini) mentre in Piazzale Collenuccio ci sarà un laboratorio di pittura a cura di ArteM, l’Associazione Culturale della Provincia di Pesaro e Urbino. Nella cantina di Palazzo Gradari è possibile visitare dalle 18.30 in poi la mostra di ceramica promossa dall’associazione Amici della Ceramica e dal Comune di Urbania e allo Scalone Vanivitelliano  la mostra dei fumetti “Resina”, realizzata da venticinque disegnatori ventenni quasi tutti fuoriusciti dal Corso di Perfezionamento di Disegno animato della Scuola del Libro di Urbino.

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