I giornalisti delle Redazioni di Calabria Ora
Un senso di smarrimento e profondo disagio pervade tutte le redazioni di Calabria Ora, costrette a prendere atto delle dimissioni del Direttore Paolo Pollichieni, faro e scudo di un gruppo di giovani giornalisti che con lui hanno avuto modo di lavorare sempre in libertà ed autonomia, sganciati da qualsiasi interesse che non fosse quello della crescita, dell’affermazione e del prestigio del Giornale.
Il corpo redazionale chiede quindi sostanziale e perentoria chiarezza agli Editori in ordine alle questioni rese note nell’ultimo editoriale del Direttore Pollichieni, il quale, tra le altre cose, scrive: «Sapevamo che il potere avrebbe esercitato tutte le pressioni possibili per chiedere la testa del direttore di questo giornale, per normalizzare, per avere un giornale meno impiccione…». Se, al di fuori di retoriche rassicurazioni, non si dovessero registrare argomentazioni pregnanti e fatti concreti in merito, avremmo la consapevolezza oltre ogni ragionevole dubbio dell’attacco diretto di forze esterne alla libertà ed all’autonomia di questo Giornale.Inoltre è oltremodo necessario chiedere chiarezza sia sulla «richiesta degli Editori» che «intendono avere un diretto coinvolgimento nella fattura del Giornale», inoltrata – per come spiegato nell’editoriale – al Direttore Pollichieni, sia sull’affermazione degli stessi Editori i quali, pur sostenendo di non voler «entrare nel merito della linea e del modo di fare il giornale», ribadiscono di voler «riportare una linea di equilibrio, se non altro nelle forme, tra chi affronta quotidianamente il lavoro di fattura del giornale e chi si sobbarca l’onere di fornirgli i mezzi necessari al sostentamento dello stesso». E’ una contraddizione in termini – quella che ravvisiamo nel comunicato degli Editori – che alimenta i dubbi e mal si concilia con ciò che dovrebbe essere un giornale libero in un Paese democratico, laddove l’editore è l’editore ed il direttore è il direttore, il secondo è di nomina fiduciaria del primo ed è interlocutore unico e diretto con e per il corpo redazionale.
Al contempo – a fronte delle contestuali dimissioni rassegnate dal caporedattore Barbara Talarico, dai vicecaporedattori Francesco Graziadio e Stefano Vetere, dal caposervizio di Cosenza Pablo Petrasso, dal caposervizio di Cultura e Spettacoli Eugenio Furia e dal responsabile delle cronache politiche Antonio Ricchio – oggi viene meno la fondamentale spina dorsale del Giornale. Ciò e le «piccole riserve» nutrite dagli Editori – per come evidenziate nel loro comunicato – sui meriti della Redazione in ordine alla crescita di Calabria Ora, evidentemente subordinati a fattori che rimangono a noi sconosciuti, accresce il disagio nel riprendere il lavoro quotidiano a beneficio di una testata dalla cui sopravvivenza dipende il destino professionale ed occupazionale dei suoi giornalisti.
I giornalisti rimasti a Calabria Ora, sentito il segretario regionale della Federazione Nazionale della Stampa, Carlo Parisi, si sono autoconvocati per domani mattina al fine di eleggere il nuovo Comitato di redazione, organismo che sarà investito del compito di intraprendere le iniziative che gli eventi degli ultimi giorni rendono opportune.
Le redazioni di Calabria Ora di Cosenza, Catanzaro, Lamezia, Vibo Valentia, Gioia Tauro, Reggio Calabria