Il sesso, questo sconosciuto

di Bruno Paviglianiti

I giovani d’oggi e la sessualità: un rapporto instabile creato dalla poca conoscenza. Come è noto, l’adolescenza inizia con la pubertà, ovvero con il completamento dello sviluppo sessuale dal punto di vista riproduttivo e dura fino al completo sviluppo fisico che coincide con l’età adulta. Negli ultimi 100 anni il momento della pubertà si è molto anticipato e la tendenza sembra continuare. L’adolescenza è anche il periodo in cui i giovani acquisiscono la completa maturità sessuale passando dalla semplice capacità procreativa alla piena consapevolezza della propria sessualità. Questo passaggio è profondamente influenzato dal contesto culturale e sociale in cui essi vivono. Il giovane, passando dal controllo parentale all’adattamento sociale, deve costruirsi i propri modelli di comportamento, anche sessuale, mediando tra i modelli trasmessi dai genitori e quelli del contesto sociale in cui si trova a vivere. L’impulso sessuale si manifesta in modo diverso nei ragazzi e nelle ragazze. Nei maschi le esigenze biologiche sono specifiche e volte tese ad uno scarico della tensione nell’orgasmo. Nelle femmine il desiderio sessuale è meno specifico: è come una sensazione diffusa, pervasa da emozioni. Gli impulsi sessuali sono generalmente legati a sentimenti d’amore per le ragazze e possono essere del tutto separati per i ragazzi. Il primo rapporto sessuale, viene vissuto in maniera differente dai maschi e dalle femmine. I genitori e la società hanno il ruolo di fornire l’informazione all’adolescente, ma è il giovane che deve trovare la sua dimensione, anche nella sfera sessuale, rapportandosi al contesto attuale in cui vive. Genitori e media devono essere maggiormente attenti all’educazione sessuale dei giovani. Visti i mutamenti della società e i progressi tecnologici, la Commissione federale per l’infanzia e la gioventù (CFIG) ritiene che i corsi in questo settore debbano essere obbligatori per tutti i fanciulli.

“In 30 anni, sulla problematica della sessualità vi è stata una grande evoluzione”, ha osservato il presidente della commissione Pierre Maudet, commentando davanti alla stampa il rapporto sulla “sessualità dei giovani nel corso del tempo”. Per correggere il tiro, sarebbe opportuno prevedere nei programmi di studio e nella legislazione moduli d’insegnamento, validi dalla scuola d’infanzia fino alla fine del periodo scolastico obbligatorio. I giovani italiani insieme a quelli turchi, sono affetti da un’ ignoranza colpevole e dannosa in fatto di contraccezione e malattie sessualmente trasmissibili da fare paura, oltre che vergogna! Eppure ai ragazzini italiani il sesso piace, addirittura forse troppo, se si pensa che le ragazze perdono la verginità in media a 14 anni, se si pensa che per dieci ragazze su cento ciò avviene addirittura a scuola e che quasi 4 ragazzi su dieci consuma il rapporto senza preservativo con partner occasionali. Neanche gli adolescenti maschi “scherzano ” in fatto di ignoranza in materia sessuale e di prevenzione, quasi tre ragazzini su dieci è del tutto digiuno sulla materia, percentuale che sale a quattro ragazze e mezza quando le domande sono rivolte al gentil sesso della stessa età .Fra le coppie italiane più mature, soltanto il 22% degli appartenenti riesce a parlare serenamente di sesso con il proprio partner e più del 60% di loro vorrebbe che se ne trattasse in modo preciso a scuola (70% femmine, 58% maschi), una media che supera quasi del 20% quella dei ragazzini francesi.
Il problema persiste, ma potrebbe essere risolto molto semplicemente trattandolo come una questione di disinformazione, e inserendo nei programmi didattici delle scuole almeno un’ora a settimana di educazione sessuale. Anche i genitori dovrebbero fare la propria parte affrontando tranquillamente la questione con i propri figli.

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