
“L’Agi dal prossimo primo marzo vuole utilizzare soltanto i giornalisti in servizio nei capoluoghi di provincia, rinunciando al prezioso e tempestivo lavoro assicurato in questi anni dai colleghi che operano in aree non certo marginali come Marsica, Valle Peligna, Alto Sangro e Abruzzo meridionale, realtà al centro di comprensori turistici e industriali di grande importanza per l’Abruzzo”.
“E’ anche grazie a questi colleghi – prosegue la nota del Sindacato – se l’Agi ha toccato nel tempo livelli notevoli di affidabilità e autorevolezza. Il Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi invita pertanto l’Agenzia Giornalistica Italia a rivedere la drastica decisione, in una fase peraltro in cui l’Abruzzo tenta a fatica di uscire dal dramma del post-terremoto”.
“L’Agi, che dalla Regione Abruzzo percepisce un più che congruo contributo pubblico, non può permettersi di infliggere questo duro colpo al territorio e al lavoro giornalistico. Il sindacato, pertanto, sollecita le istituzioni, la Giunta e il Consiglio regionali, a protestare con la dovuta energia nei confronti dei vertici dell’Agi, invitandola a ritirare i provvedimenti annunciati”.