
Silvano Moffa
ROMA – “E’ un problema reale, concreto”, quello del precariato nel settore dell’editoria: ne è consapevole il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Paolo Bonaiuti, ascoltato oggi in commissione Cultura alla Camera, che ha assicurato il massimo “appoggio” al ddl Moffa sull’equo compenso nel settore giornalistico.
Ricordando di aver avuto un proficuo incontro sul tema con la Fnsi, Bonaiuti ha sottolineato che “i precari sono persone che lavorano molto e vengono pagate con cifre risibili, in più senza reali protezioni di legge e riconoscimenti.
Molti sono giovani, moltissime sono donne: si tratta di una forma di precariato molto diffusa e rischiosa, penso alla tutela di queste persone anche dal punto di vista assicurativo”.
Citando i dati dell’Ordine dei giornalisti, Bonaiuti ha sottolineato che “dal ’75 al 2009 gli iscritti all’Ordine sono passati da 30 a 110 mila, ma sono cambiate in maniera rilevantissima le condizioni del lavoro.
Nel 2009 i rapporti subordinati sono 18 mila 567, con un aumento di circa il 50% rispetto all’inizio del decennio 2000, ma i rapporti di lavoro autonomo, che erano meno di 10 mila, sono saliti a più di 30 mila, aumentando di oltre il 300%”.
Inoltre, “Il 41% della popolazione giornalistica – ha detto ancora il sottosegretario – lavora nell’emittenza radio tv pubblica e privata e negli uffici stampa o in altri segmenti produttivi.
E’ in corso un cambiamento epocale di questa professione per cui credo che queste norme del Ddl Moffa sull’equità retributiva nel lavoro giornalistico dovrebbero essere al centro di un provvedimento di riforma cui do fin d’ora tutto il mio appoggio: si tratta di questioni non di secondo piano, che investono la dignità e la deontologia di una professione di cui c’è sempre più bisogno per diffusione idee e cultura”.