Vicino all’auto del corrispondente pakistano di Aki-Adnkronos International scomparso domenica

Ritrovato un cadavere: è Syed Saleem Shahzad?

Syad Saleem Shahzad

ISLAMABAD (Pakistan) – Un cadavere non identificato è stato ritrovato vicino all’auto di Syed Saleem Shahzad, il corrispondente pakistano di Aki-Adnkronos International di cui non si hanno più notizie dalla serata di domenica. La polizia ha ritrovato il veicolo a Saray Alamgir, circa 150 km da Islamabad, come riferiscono ad Aki fonti vicine al giornalista.
Gli agenti sono al lavoro per verificare l’identità dell’uomo deceduto e il fratello di Shahazad si sta dirigendo sul posto. La notizia rimbalza anche sui social network e si teme per la sorte del giornalista. Alcuni utenti di Twitter scrivono che nell’auto sono state trovate due carte d’identità, quella di Shahzad e quella di un altro uomo.
Intanto, per Syed Saleem Shahzadsi registra una mobilitazione internazionale. Si moltiplicano gli appelli di organizzazioni internazionali come l’International Federation of Journalists, Reporter Senza Frontiere e Human Rights Watch, dopo quello lanciato ieri, non appena appresa la notizia, dal direttore e presidente del Gruppo Adnkronos, Giuseppe Marra, che, per far luce sulla vicenda, si è rivolto al Ministero degli Esteri italiano. La Farnesina a sua volta si è subito mobilitata e l’ambasciata d’Italia in Pakistan ha avviato le opportune azioni con le autorità di Islamabad.
Sulla sparizione del corrispondente di Aki ha preso posizione anche la sezione pakistana della Safma (South Asian Free Media Association). Le organizzazioni internazionali chiedono alle autorità di fornire ogni informazione in loro possesso e fare luce al più presto su quanto è accaduto a Shahzad, che è anche a capo dell’ufficio pakistano di Asia Times Online.
“Mi auguro di abbracciare al più presto l’amico, prima ancora che uomo di punta, dell’AdnKronos International-AKI e del Gruppo AdnKronos. Con lui avevamo progettato e presto realizzeremo un osservatorio giornalistico che convoglierà la nostra informazione per l’intera regione”, ha dichiarato ieri Marra, dopo avere appreso della scomparsa del giornalista.
La notizia della scomparsa di Syed Saleem Shahzad ha fatto il giro del mondo, rilanciata dai principali media italiani a quelli pakistani e internazionali: da Time on line alle agenzie di stampa Dpa e Upi sia nella versione inglese che in arabo, dal quotidiano palestinese al Quds al portale web al Arab, al sito farsi Iran Press News.
Tutte le testate italiane e internazionali ricordano anche l’ultimo articolo scritto da Shahzad, nel quale il giornalista, all’indomani dell’attacco terroristico alla base navale di Mehran, a Karachi, rivelava l’esistenza di un nucleo qaedista tra i ranghi degli ufficiali della Marina pakistana.
Già nel 2006 Shahzad, mentre si trovava nella regione dell’Helmand, in Afghanistan, fu sequestrato da un gruppo di talebani che lo rilasciarono quando si convinsero che non era una spia ma un vero giornalista. Shahzad ha appena pubblicato un libro, dal titolo “Inside Al Qaeda and Taliban” che condensa anni di reportage e ricerche tra Afghanistan e Pakistan.

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