
Ghaith Abdul Ahad
ROMA – Proseguono gli sforzi per convincere Tripoli a liberare Ghaith Abdul Ahad, giornalista del Guardian, arrestato il 2 marzo mentre lavorava come corrispondente dalla Libia.
La settimana scorsa – scrive il quotidiano britannico – il ministro degli Esteri libico ha confermato l’arresto di Abdul Ahad, ma senza spiegare dove si trova o perchè è ancora detenuto dopo che un collega brasiliano, arrestato insieme a lui, è stato rilasciato giovedì scorso.
Abdul Ahad è stato fermato assieme a Andrei Netto, corrispondente del quotidiano brasiliano O Estado de San Paulo, nella città costiera di Sabratha il 2 marzo; entrambi sono poi stati trasferiti in una prigione alla periferia della capitale libica.
Il Guardian ha curato i contatti con le autorità libiche a Tripoli e a Londra, nonché con figure di spicco arabe e chiesto loro di garantire il rilascio del corrispondente di origini irachene che lavora per la testata britannica dal 2004.
La preoccupazione maggiore è che il giornalista non abbia la possibilità di contattare un avvocato. Domenica anche Amnesty International si è unita al coro di voci che chiedono la sua liberazione.
Abdul Ahad, che ha vinto numerosi premi (come “reporter dell’anno” ai British Press Awards) e ha fatto da corrispondente in numerosi paesi teatro di guerra (Somalia, Sudan, Iraq e Afghanistan) è entrato in Libia dalla Tunisia e l’ultima volta che il giornale l’ha sentito è stato nel giorno dell’arresto. Pare che il collega brasiliano sia stato liberato grazie al lavoro dell’ambasciata brasiliana a Tripoli e ai buoni rapporti esistenti tra Brasile e Libia.