
Lo riferisce “Radiozamaneh”, spiegando che i due sono stati liberati dietro pagamento di una cauzione di diecimila toman (circa ottomila euro).
I due, insieme ad altri tre giornalisti del quotidiano, erano stati arrestati lo scorso 8 dicembre, a seguito dell’irruzione degli agenti dell’intelligence nella sede del giornale a Teheran.
Al momento gli altri tre giornalisti, Farzaneh Rustai, Keivan Mehrgan e Reihaneh Tabatabai, si trovano ancora reclusi nel carcere di Evin a Teheran.
La magistratura non ha rilasciato comunicazioni dettagliate al riguardo, limitandosi a spiegare che i giornalisti “sono stati arrestati per questioni inerenti la sicurezza nazionale”. Ali Khodabakhsh e Ahmad Qolami sono stati rilasciati.
La magistratura non ha rilasciato comunicazioni dettagliate al riguardo, limitandosi a spiegare che i giornalisti “sono stati arrestati per questioni inerenti la sicurezza nazionale”. Ali Khodabakhsh e Ahmad Qolami sono stati rilasciati.
“Sharq” è il principale quotidiano riformista iraniano che, dopo più due anni di chiusura, è tornato in edicola lo scorso 11 aprile, ottenendo l’autorizzazione a riprendere l’attività giornalistica in Iran. Il quotidiano, fondato nel 2003 a Teheran, in quattro anni di attività è già stato chiuso tre volte, su ordine della commissione di autorizzazione e vigilanza sulla stampa, per aver pubblicato interviste o articoli ritenuti offensivi o non autorizzati.
L’ultimo ordine di chiusura risale all’agosto del 2007, dopo un’intervista fatta dal giornale a una poetessa iraniana omosessuale residente all’estero. Dal 2003 al 2007 “Sharq” è stato uno dei principali quotidiani di stampo riformista in Iran.
L’ultimo ordine di chiusura risale all’agosto del 2007, dopo un’intervista fatta dal giornale a una poetessa iraniana omosessuale residente all’estero. Dal 2003 al 2007 “Sharq” è stato uno dei principali quotidiani di stampo riformista in Iran.