
Lirio Abbate
PALERMO – L’inviato dell’Espresso Lirio Abbate viene sentito in Procura, a Palermo, dai Pm Antonio Ingroia, Nino Di Matteo e Lia Sava, come persona informata dei fatti, nell’ambito dell’inchiesta nata da un esposto presentato dal pentito Francesco Campanella contro il presidente del Senato Renato Schifani. Nel settembre scorso l’ex giornalista dell’Ansa aveva scritto che Schifani è indagato per concorso in associazione mafiosa e il procuratore Francesco Messineo aveva replicato sostenendo che “il nominativo di Schifani non è iscritto nel registro degli indagati”.
Abbate, oltre a dare conto degli sviluppi dell’indagine palermitana, collegata anche alle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, aveva realizzato una propria inchiesta giornalistica, sentendo direttamente alcuni testimoni e consultando una sua fonte. Nonostante la smentita del capo della Dda, L’Espresso aveva confermato l’indagine su Schifani.
Nei giorni scorsi, a Palermo, sono stati ascoltati Campanella e Antonino Mandalà, ex presidente di un club di Forza Italia a Villabate (Palermo) ed ex socio di Schifani nella Sicula Brokers. Mandalà, padre di Nicola (proprio ieri condannato all’ergastolo con sentenza della Cassazione), ha una condanna a otto anni per mafia in primo grado: sentito come indagato di reato connesso, anche in relazione a quanto scrive su un suo blog su alcuni suoi “ex amici”, si è avvalso della facoltà di non rispondere.