Stasera la consegna dei riconoscimenti anche a Capuozzo, Anselmi, Milashina e Shahzad

Il Premio Ischia incorona Vian “Giornalista dell’anno”

Toni Capuozzo

Giulio Anselmi

Giovanni Maria Vian

ISCHIA (Napoli) – “E’ stato un grande onore per me sapere che una giuria così variegata, qual è questa del Premio Ischia, mi abbia designato giornalista dell’anno 2011”.
Lo ha detto Giovanni Maria Vian, direttore de l’Osservatore Romano che, stasera nel piazzale del Soccorso di Forio, riceverà il premio nel corso della serata finale.
“Credo sia stata, comunque, una scelta motivata anche dal fatto abbastanza eccezionale che l’Osservatore Romano, che dirigo, ha compiuto da una settimana 150 anni, un secolo e mezzo di storia”, ha aggiunto. “L’Osservatore Romano – sottolinea il direttore – non è un giornale italiano ma un giornale internazionale.
Per noi l’Italia fa parte dell’informazione internazionale. E proprio negli ultimi anni, per volontà del Papa e della Segreteria di Stato, è un giornale che sta molto sviluppando questa sua dimensione internazionale e quando trattiamo argomenti italiani cerchiamo di farlo mantenendo un atteggiamento molto rispettoso delle istituzioni”.
Un premio, per Vian “allo sforzo ampio che tenga conto di un tentativo di guardare lontano. Tre giorni fa il Papa è venuto in redazione e ha proprio sottolineato l’importanza di questo sguardo universale, che è uno sguardo cattolico, di questo sforzo di tener conto di un panorama più ampio”.
“Noi informiamo sull’Africa, sull’America Latina circostanza questa che – ha concluso il direttore dell’Osservatore – non accade per altri giornali che preferiscono non dare rilievo a questi argomenti, ecco io penso che sia stato voluto dare un riconoscimento a questo sforzò.
“Sono molto contento che il mio non sia un premio alla carriera, ma il mio è un premio – questo di inviato speciale – che premia quello che sto facendo e che mi auguro di poter continuare a fare a lungo, perché purtroppo il lavoro per gli inviati sul fronte dei conflitti è un lavoro che non è in crisi”, ha affermato, invece, Toni Capuozzo “Premio Inviato Speciale” al Premio Ischia internazionale di giornalismo.
“L’ultimo mio lavoro, quello da Tripoli, è stato un lavoro in cui ho detto delle cose un po’ scomode per tutti – ha aggiunto Capuozzo – ovvero che questa campagna di bombardamenti è stata un’iniziativa assunta senza pensare ad una strategia d’uscita.
Ogni iniziativa militare, penso che, debba essere presa sapendo dove si va a parare altrimenti ci si impantana come credo stia succedendo. Credo che la Comunità Internazionale abbia perso un’occasione per uscire da questa situazione ingarbugliata quando il figlio di Gheddafi ha chiesto di andare alle elezioni”.
Capuozzo conclude parlando dei risvolti che la questione libica ha nel nostro Paese e sui media italiani: “Dalle basi italiane partono ogni giorno aerei militari e su questo c’é un grande silenzio dei media, perché questa è una questione che dà fastidio a tutti”.
Stasera, nel corso della premiazione, premio alla carriera a Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa. Premio Ischia diritti umani a Elena Milashina, inviata speciale di Novaya Gazeta e ad Anita Sal em, moglie del giornalista Shahzad torturato e poi ucciso in Pakistan.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *