Il consigliere regionale schierato con i precari, che sono il 70% dei giornalisti veneti: “Li sfruttano!”

Bassi (Lega) preoccupato per i 1600 freelance del Veneto

Andrea Bassi

ROMA – Preoccupazione e solidarietà è stata espressa in una nota dal consigliere regionale Andrea Bassi (Lega), presidente della Commissione Lavoro, per gli oltre 1600 giornalisti collaboratori e precari.
A questo proposito l’esponente leghista accoglie con favore la proposta presentata dai capogruppo di palazzo Ferro-Fini di aprire un tavolo di discussione per studiare soluzioni concrete per far fronte a tale situazione.
“Il 70 per cento dei giornalisti veneti – precisa Bassi – sono collaboratori o freelance che non godono di alcuna tutela. Non è una situazione nuova, ma è da molti, troppi anni, che nelle aziende editoriali avviene ciò per cui, se capitasse in altre aziende, giustamente si griderebbe allo scandalo, sollecitando l’attenzione degli organismi preposti a vigilare e impedire che un rapporto di lavoro si trasformi in sfruttamento.
Questi lavoratori, infatti, non possono essere definiti precari, perchè molti di loro lavorano ogni giorno da oltre un decennio nella medesima testata, ogni giorno, festivi compresi, per elaborare le notizie che poi leggiamo.
Precaria è, invece – ribadisce – la loro situazione economica e sociale, perché essi non ricevono una giusta retribuzione, in barba anche ai contratti collettivi di lavoro e non possono usufruire delle basilari tutele garantite a tutti i lavoratori.
La parola giusta per definire questi lavoratori è una sola: sfruttati per compensi ridicoli.
Per tutte queste ragioni accolgo con favore la proposta presentata dai capogruppo di palazzo Ferro-Fini di aprire un tavolo di discussione per studiare soluzioni concrete a tale situazione.
Potrebbe essere l’occasione per mettere ordine su una situazione che non può che definirsi scandalosa.
Serve un impegno comune per eliminare lo sfruttamento e credo che il Veneto, su questo, possa dare un buon esempio.
Lo dico come presidente della Commissione Lavoro – conclude nella nota Bassi – seriamente preoccupato che nella nostra Regione ci siano oltre 1600 persone che lavorano non nascoste negli scantinati, ma il cui nome e cognome appare ogni giorno sui giornali, sulle tv, sui comunicati stampa, e che svolgono un servizio prezioso quale è quello di informare”.

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