L’ex dg della Rai riferisce ai pm che indagano sulla P4 di utilizzarlo per conoscere l’opinione di Letta

Masi: “Con Bisignani sondavo l’aria su Santoro”

Mauro Masi

Gianni Letta

Luigi Bisignani

NAPOLI – L’ex direttore generale della Rai, Mauro Masi, si rivolse a Luigi Bisignani per “sondare il clima politico e l’aria del Cda della Rai” sul licenziamento di Santoro. E’ lo stesso Masi a riferirlo ai pm che indagano sulla cosiddetta P4 e il cui verbale è inserito nella richiesta di misure cautelari avanzate dai magistrati della procura.
Masi spiega in particolare i motivi per i quali “mi sono fatto scrivere – afferma – la lettera di licenziamento di Santoro da Bisignani”. “Per dirla ancora più chiaramente – spiega Masi – io ho utilizzato e utilizzo Bisignani per avere una idea delle reali opinioni di Letta con il quale io ho un rapporto formale e che, invece, Bisignani conosce bene.
Non escludo di aver chiesto a Bisignani di sondare l’opinione di Letta in ordine al licenziamento di Santoro, il governo non mi ha dato alcun segnale, ho ragionato, in questo caso come sempre, con la mia testa, perché Santoro aveva offeso me e non il governo. Io ritenevo di doverlo licenziare.
Confermo di aver criticato Saviano a causa di una serie di interviste rilasciate ai giornali dal suddetto, in particolare riferite alle spese che, a dire di Saviano, aveva strumentalmente contenuto e lesinato per mettergli «il bastone tra le ruote», cosa assolutamente non vera”.
Luigi Bisignani, agli arresti domiciliari dalla scorsa settimana nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P4, è giunto negli uffici della procura di Napoli per l’interrogatorio di garanzia davanti al gip Luigi Giordano. Bisignani è stato fatto entrare da un ingresso secondario per dribblare la folla di giornalisti e operatori che lo attendevano alla porta principale.
“Bisignani è persona estroversa, brillante e ben informata, ed è possibile che qualche volta dica più di quel che sà”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ha risposto il 23 febbraio scorso alle domande dei pm di Napoli, che indagano sulla cosiddetta P4, relative ai suoi rapporti con l’uomo d’affari coinvolto nell’inchiesta. “Con Bisignani intrattengo rapporti di amicizia che io gestisco in modo istituzionale e corretto come ogni altro”. “Bisignani – spiega poi Letta – è amico di tutti, Bisignani è l’uomo più conosciuto che io conosca. Bisignani è uomo di relazioni”.
“Non escludo che Bisignani mi abbia potuto dire che era oggetto di attenzioni da parte dell’autorità giudiziaria: sicuramente non mi ha detto che era intercettato e che era Woodcock che lo intercettava. Posso aver detto a Bisignani di non parlare troppo al telefono, visto che lui è piuttosto facondo”.
Attraverso Luigi Bisignani il sito “Dagospia” ha ottenuto pubblicità per centomila euro all’anno. Lo scrivono i pm di Napoli Francesco Curcio ed Henry John Woodcock nella richiesta di applicazione delle misure cautelari nei confronti dello stesso Bisignani, del parlamentare del Pdl, Alfonso Papa, e di altre 4 persone. La circostanza emerge nel paragrafo in cui Papa e Bisignani parlano della cena di Vietti con “quattro avvenenti ragazze”.
Una notizia che viene “proposta e presentata al Bisignani per Dagospia – scrivono i pm – e ciò a conferma della cogestione occulta da parte del Bisignani medesimo del noto sito scandalistico, al quale lo stesso Bisignani, come lui stesso ha ammesso, ha fatto ottenere dall’Eni pubblicità per oltre 100mila euro all’anno”.
I rapporti di Luigi Bisignani con i mass media “costituiscono uno dei punti di rilievo che caratterizzano l’attività del sodalizio”. Lo scrivono i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio in un paragrafo della richiesta di misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulla P4. “Se per le notizie scandalistiche viene utilizzato Dagospia dal gruppo Papa-Bisignani, i rapporti con la Rai costituiscono un momento rilevante nella strategia mediatica del gruppo”.
Nella richiesta i pm riportano il verbale delle dichiarazioni rese dall’ex direttore generale della Rai, Mauro Masi, definendole “sintomatiche del potere di incidenza e condizionamento esercitato da Bisignani sull’azienda che gestisce il servizio pubblico di informazione radiotelevisiva”.
Masi ha spiegato ai magistrati di aver conosciuto Bisignani nel 1995 quando era portavoce di Dini e di aver incontrato lui e il parlamentare del Pdl, Alfonso Papa, “tre o quattro anni fa”. Più volte Masi risponde ai pm chiarendo il contenuto di alcune intercettazioni di telefonate con Bisignani. “Nella conversazione in esame faccio riferimento alla posizione che riguardava Gianni Minoli, che come dico mi era stata segnalata anche da Gianni Letta; in particolare con Bisignani si parlava della nomina di Minoli come responsabile delle attività della Rai per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia; Minoli mi veniva segnalato quotidianamente anche da Amato che è il presidente del comitato dei garanti delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità.
Nella sintesi della conversazione si dice e si parla di «fregare» Ruffini nel senso che Ruffini non voleva ospitare sulla seconda serata di Rai Tre la trasmissione di Minoli, di fatto poi è accaduto il contrario, nel senso che ha avuto ragione Ruffini e continua ad andare in onda in seconda serata su Rai Tre «Parla con me» della Dandini. Dunque ciò che ci diciamo con Bisignani nella conversazione non è accaduto rispetto a quello che riguarda Ruffini. Il Massimo a cui si fa riferimento è Massimo Liofredi che proteggeva la Setta che io non volevo; la «lei» cui si fa riferimento è la Setta. Effettivamente nelle conversazioni io dico a Bisignani di informare di tali questioni il dott. Letta e ciò perché Bisignani è sicuramente più legato a Letta di quanto lo sia io. Bisignani per la verità insieme a tanti altri mi ha chiesto la cortesia di far lavorare Monica Setta, ma io non l’ho «rinnovata» perché fa una televisione che non mi piace. Per la Setta mi hanno chiamato esponenti di tutto l’arco costituzionale…”.
Si fa poi riferimento a un’altra telefonata: “io chiesi a Bisignani di mettermi in contatto con Capezzone sapendo che avevano buoni rapporti…anche per Anna La Rosa mi ha telefonato tutto l’arco politico istituzionale, ritengo compreso Bisignani, sponsorizzando la La Rosa ai servizi parlamentari; anche per Anna La Rosa, come per la Setta, io ero contrario”.
Masi commenta poi un’altra conversazione intercettata. Masi spiega di aver chiesto a Bisignani di informarsi presso Letta su “quale fosse l’atteggiamento della politica su talune questioni inerenti alle nomine Rai (riferite al digitale); ribadisco che chiedevo a Bisignani di parlare con Letta perché i due avevano un rapporto più diretto e più personale…insomma ho sempre utilizzato Bisignani per sondare il clima politico riferito in particolare al dott. Letta e ad altri personaggi politici e ciò in termine di consiglio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *