
Renato Brunetta
ROMA – L’Italia peggiore non è quella dei precari. Lo precisa, in una nota, il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, riferendosi a quanto accaduto ieri.
“L’Italia peggiore – chiarisce il ministro – è quella di quanti, non avendo di meglio da fare, irrompono sistematicamente in convegni e dibattiti per interromperne i lavori, insultare i presenti e riprendere la loro bravata con una telecamerina portatile per poi passare subito il video ai giornali amici (che notoriamente pullulano di precari).
L’Italia peggiore è di quanti si nascondono compiacenti dietro questi signori (come Pierluigi Bersani e Leoluca Orlando Cascio), sostenendoli in maniera strumentale pur senza conoscere argomenti e fatti. L’Italia peggiore è quella che usa la Rete come un manganello per agguati squadristici, senza aver nulla da dire. Che pena”.
Il ministro ricostruisce i fatti accaduti ieri: “Ieri pomeriggio ho partecipato al convegno «I Giovani Innovatori», organizzato nell’ambito della Giornata nazionale dell’Innovazione presso il Complesso della Pelanda nell’ex Mattatoio a Testaccio.
Al termine del mio intervento, una signora tra il pubblico ha chiesto di poter prendere la parola.
Le ho chiesto di salire sul palco, nonostante dovessi recarmi entro pochi minuti al Quirinale per la cerimonia di conferimento del Premio Nazionale per l’Innovazione, alla presenza del presidente Napolitano.
Ho però preferito lasciare la sala quando ho capito che la signora intendeva sollevare il problema dei precari nella Pubblica Amministrazione: un argomento non solo estraneo al tema del convegno ma che avrebbe richiesto ben altro tempo e ben altra attenzione”.
A quel punto, prosegue Brunetta, «da parte di alcuni suoi sodali sono iniziati a volare insulti (“Buffone!”, “Vai a lavorare!”) accompagnati dall’esposizione di un grande striscione di protesta, a riprova di quanto la loro azione fosse stata premeditata con cura a fini mediatici.
Da qui il mio duro giudizio su lorsignori (non certo sui precari tout court), che ribadisco con forza: “Siete l’Italia peggiore”».
Le accuse di Brunetta ai precari sono, secondo Pier Luigi Bersani, la conferma del “divorzio tra governo e realtà che si è visto” anche con gli ultimi appuntamenti elettorali.
“C’è una realtà profonda che si sta muovendo”, ha sottolineato il segretario del Pd rispondendo ai cronisti alla Camera: “In autunno si sono svegliati i movimenti, gli studenti e gli insegnanti, a febbraio c’è stato il movimento delle donne, e poi ci sono state la manifestazioni del Pd a San Giovanni, una piazza mai così piena, la trasmissione di Fazio e Saviano, le celebrazioni dell’Unità d’Italia, la nostra assemblea di Varese con la questione Lega”.
Di fronte a tutto questo, “le espressioni estreme di Brunetta dimostrano l’incomprensione profonda di cosa succede, e c’è da esserne preoccupati. In tutta questa discussione, nel centrodestra non sta tenendo conto di quello che accade.
Eppure, se non si parte da come si è fatto governo nel momento di più profonda crisi e cambiamento del dopoguerra, tutto resta in superficie”.