
Lo ha annunciato la società editrice del giornale, precisando che la proprietà del quotidiano resterà comunque nelle mani della famiglia Schochen, che fondò la testata prima della seconda guerra mondiale: nelle sue mani resterà infatti il 60% del pacchetto azionario, il cui valore complessivo è stimato in 700 milioni di shekel (circa 150 milioni di euro).
Un altro 20% è di proprietà della società editrice tedesca DuMont Schauberg di Colonia. Haaretz è un giornale liberal vicino all’opposizione e severo critico della politica dell’attuale governo nei confronti dei palestinesi. L’ingresso di Nezvlin non dovrebbe modificare la sua linea editoriale.
Nezvlin, 51 anni, in Israele si è distinto soprattutto per diverse attività filantropiche e culturali, ed è stato uno dei fondatori, assieme a Mikhail Khodorkovsky, della società petrolifera russa Yukos.
Nel 2003, quando Khodorkovsky e il direttivo della Yukos, entrarono nel mirino del governo russo, Nezvlin abbandonò la Russia e emigrò in Israele, acquisendone la cittadinanza.
Nel 2008 fu processato in contumacia da un tribunale russo e giudicato colpevole di complicità nella progettazione di diversi omicidi. Israele ha respinto la richiesta di estradizione di Nezvlin fatta da Mosca ritenendo insufficienti le prove a suo carico.
Nevzlin si è appellato alla Corte Europea per i Diritti Umani a Strasburgo, sostenendo che durante il processo in Russia sono stati violati i suoi diritti fondamentali.