Paolo Levi
PARIGI (Francia) – I colossi mondiali del web, ma anche dei grandi gruppi televisivi e delle telecomunicazioni, si riuniscono oggi e domani a Parigi per la prima edizione del Forum “e-G8”, il cui obiettivo sarà quello di dibattere dell’impatto di internet sull’economia globale.
L’inedito appuntamento, a cui partecipa il “gotha” internazionale dell’industria del web, sono attese vere e proprie “star” della rete come Mark Zuckerberg (Facebook), John Donahoe (Ebay) o Eric Scmidt (Google) – si tiene alla vigilia di un altro importante appuntamento, il vertice del G8, che giovedì e venerdì vedrà riuniti a Deauville i leader degli otto grandi Paesi industrializzati.
A Parigi, i “pesi massimi” della rete esporranno – nel corso di tavole rotonde e sessioni di lavoro – la loro visione del web nonché i modelli economici sui cui scommettere per il futuro. Tra gli italiani, il presidente di Telecom. Franco Bernabé, il presidente del gruppo editoriale L’Espresso, Carlo De Benedetti, ma anche il giovanissimo fondatore di Populis, Luca Ascani, principale realtà in Europa nel settore dei contenuti on-demand.
Atteso anche il capo di Newscorp, l’austrialiano Rubert Murdoch. L’appuntamento è stato promosso dal presidente Nicolas Sarkozy, attuale presidente del G8, in preparazione del summit di Deauville, che per la prima volta vede nel suo ordine del giorno un punto dedicato al web.
Al termine del Forum, che si terrà ai giardini delle Tuileries, splendido parco parigino a due passi dai musei del Louvre, una delegazione di partecipanti si recherà a Deauville per trasmettere una sintesi dei lavori, con l’obiettivo di “facilitare la riflessione dei capi di Stato”, ha spiegato Maurice Levy, numero uno di Publicis, il gruppo francese incaricato di organizzare l’evento delle Tuileries.
“Internet é un fenomeno di primo piano della nostra epoca che non è mai stato tale nel quadro del G8 o di un altro grande summit internazionale. L’auspicio dei capi di Stato è ascoltare le personalità di primo piano del mondo di internet sulla loro visione per l’avvenire”, spiega invece l’Eliseo.
In programma figurano tematiche ricorrenti per gli attori del settore, come l’impatto del web sulla crescita o i problemi legati alla privacy e al diritto d’autore. Il ministro francese della Cultura, Frederic Mitterrand, ha da parte sua auspicato che i grandi gruppi di internet possano “contribuire maggiormente a finanziare” l’arte e la cultura.
Difficilmente, però, l’e-G8 potrà concludersi con annunci concreti al livello mondiale riguardo ad argomenti sensibili e strategici, come lo stoccaggio di dati personali, o il finanziamento di nuove infrastrutture.
“Nella pratica, rischiamo di assistere a una serie di monologhi perché le differenze tra punti di vista tra gli Stati da una parte e tra i protagonisti del web dall’altra sono notevoli”, dice uno dei partecipanti, Benoit Sillard, capo del gruppo CCMBenchmark.
Alcune associazioni, come la no-global Attac, si spingono ancora oltre denunciando la visione prettamente economica dell’iniziativa e il fatto che gli utenti di internet non siano rappresentati. Ma se il web può imbarazzare lo Stato e i governanti, come lo hanno dimostrato le recenti rivelazioni di Wikileaks, ciò che della galassia internet vuole mettere in mostra l’Eliseo è tutto un altro volto.
“Il tema della libertà su internet avrà una dimensione fondamentale” durante il G8, sottolineano i servizi di Sarkozy, aggiungendo: “E’ chiaro che internet, sotto tutte le sue forme, ha svolto un ruolo probabilmente decisivo, sia nella rivoluzione tunisina sia nella rivoluzione egiziana”. E ancora: secondo la presidenza francese “Internet è un elemento di libertà e di emancipazione politica e sociale di cui non non si può assolutamente fare a meno. I Paesi del G8, che sono delle democrazie, devono fornire un sostegno senza riserve a questa dimensione”.
L’inedito appuntamento, a cui partecipa il “gotha” internazionale dell’industria del web, sono attese vere e proprie “star” della rete come Mark Zuckerberg (Facebook), John Donahoe (Ebay) o Eric Scmidt (Google) – si tiene alla vigilia di un altro importante appuntamento, il vertice del G8, che giovedì e venerdì vedrà riuniti a Deauville i leader degli otto grandi Paesi industrializzati.
A Parigi, i “pesi massimi” della rete esporranno – nel corso di tavole rotonde e sessioni di lavoro – la loro visione del web nonché i modelli economici sui cui scommettere per il futuro. Tra gli italiani, il presidente di Telecom. Franco Bernabé, il presidente del gruppo editoriale L’Espresso, Carlo De Benedetti, ma anche il giovanissimo fondatore di Populis, Luca Ascani, principale realtà in Europa nel settore dei contenuti on-demand.
Atteso anche il capo di Newscorp, l’austrialiano Rubert Murdoch. L’appuntamento è stato promosso dal presidente Nicolas Sarkozy, attuale presidente del G8, in preparazione del summit di Deauville, che per la prima volta vede nel suo ordine del giorno un punto dedicato al web.
Al termine del Forum, che si terrà ai giardini delle Tuileries, splendido parco parigino a due passi dai musei del Louvre, una delegazione di partecipanti si recherà a Deauville per trasmettere una sintesi dei lavori, con l’obiettivo di “facilitare la riflessione dei capi di Stato”, ha spiegato Maurice Levy, numero uno di Publicis, il gruppo francese incaricato di organizzare l’evento delle Tuileries.
“Internet é un fenomeno di primo piano della nostra epoca che non è mai stato tale nel quadro del G8 o di un altro grande summit internazionale. L’auspicio dei capi di Stato è ascoltare le personalità di primo piano del mondo di internet sulla loro visione per l’avvenire”, spiega invece l’Eliseo.
In programma figurano tematiche ricorrenti per gli attori del settore, come l’impatto del web sulla crescita o i problemi legati alla privacy e al diritto d’autore. Il ministro francese della Cultura, Frederic Mitterrand, ha da parte sua auspicato che i grandi gruppi di internet possano “contribuire maggiormente a finanziare” l’arte e la cultura.
Difficilmente, però, l’e-G8 potrà concludersi con annunci concreti al livello mondiale riguardo ad argomenti sensibili e strategici, come lo stoccaggio di dati personali, o il finanziamento di nuove infrastrutture.
“Nella pratica, rischiamo di assistere a una serie di monologhi perché le differenze tra punti di vista tra gli Stati da una parte e tra i protagonisti del web dall’altra sono notevoli”, dice uno dei partecipanti, Benoit Sillard, capo del gruppo CCMBenchmark.
Alcune associazioni, come la no-global Attac, si spingono ancora oltre denunciando la visione prettamente economica dell’iniziativa e il fatto che gli utenti di internet non siano rappresentati. Ma se il web può imbarazzare lo Stato e i governanti, come lo hanno dimostrato le recenti rivelazioni di Wikileaks, ciò che della galassia internet vuole mettere in mostra l’Eliseo è tutto un altro volto.
“Il tema della libertà su internet avrà una dimensione fondamentale” durante il G8, sottolineano i servizi di Sarkozy, aggiungendo: “E’ chiaro che internet, sotto tutte le sue forme, ha svolto un ruolo probabilmente decisivo, sia nella rivoluzione tunisina sia nella rivoluzione egiziana”. E ancora: secondo la presidenza francese “Internet è un elemento di libertà e di emancipazione politica e sociale di cui non non si può assolutamente fare a meno. I Paesi del G8, che sono delle democrazie, devono fornire un sostegno senza riserve a questa dimensione”.