Eseguita l’autopsia sul corpo del collaboratore del Manifesto ucciso a Gaza

Arrigoni strangolato con una corda

Vittorio Arrigoni

ROMA – E’ stato strangolato probabilmente con una corda il pacifista Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nei giorni scorsi. Lo ha stabilito l’autopsia fatta, questa mattina, all’istituto di medicina legale dell’Università La Sapienza di Roma dal professor Paolo Arbarello.
A disporre gli accertamenti medico-legali era stata la Procura di Roma che, sulla morte di Arrigoni, ha aperto un fascicolo ipotizzando contro ignoti l’accusa di sequestro di persona a scopo di terrorismo aggravato dalla morte dell’ostaggio.
Sul corpo di Arrigoni, secondo quanto si è appreso erano già stati fatti accertamenti medico-legali a Gaza. Oggi è risultato, comunque, che la salma non presenta lesioni provocate da pestaggio.
Arrigoni è stato trovato ucciso in una casa abbandonata di Gaza City, poche ore dopo essere apparso in un video in cui si annunciava il suo rapimento. Il gruppo che ha rivendicato l’omicidio è “Monoteismo e Guerra Santa”.
Nei giorni successivi all’assassinio di Arrigoni, le forze di sicurezza di Hamas hanno eseguito un blitz a Gaza contro alcuni miliziani accusati di aver ucciso l’attivista. Due dei terroristi sono morti, mentre un terzo è stato arrestato.

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